sabato, Luglio 05, 2025 Anno XXI


Il violento acquazzone sceso a Verona annacqua quel poco che rimane dell’AS Roma in questa stagione. Prestazione, dichiarazioni, scelte, tutto da buttare.

Patetiche le lamentele sulle condizioni del campo, volendo però si potrebbe chiedere di far diventare il calcio uno sport indoor così i nostri eroi non rischierebbero nemmeno un raffreddore.

Si è sempre giocato con l’acqua, anche in condizioni peggiori. Il bello è anche questo, il bello è sapersi adattare ad una situazione anomala come tante ce ne sono nella vita. Lo spettacolo ne risente? E che spettacolo era a Bergamo, a Lecce, a Firenze col campo asciutto?

Si doveva lottare tra le pozzanghere per non spegnere definitivamente il campionato, per cercare di dare un senso alle ultime due partite. Niente, neanche questo.

Con un allenatore che ha mollato la presa, tristemente abbandonato da chi lo ha portato e da chi lo ha sostenuto (i giocatori). Gli hanno descritto una realtà che non esiste ed ora si ritrova spaesato più di quanto lo era a luglio.

Si deve sentir preso in giro dai dirigenti non dai tifosi che giustamente lo contestano.

Due punti nelle ultime quattro partite la dicono lunga su come la Roma ha affrontato la volata finale. Che amarezza.

Si aspetta con ansia la fine di questa maledetta stagione, sperando che quella nuova non ci colga ancora impreparati.

petra@corederoma.it