martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


Ci sono articoli giornalistici che sono scritti con l’intento provcatorio. Non si tratta di cronaca, ma libere opinioni che obbediscono a diversi interessi. Il caso dell’articolo di Gianfrancesco Turano dall’eloquente titolo un po sfottente “”Er proggetto” e alti guai romanisti” edito dall’Espresso è uno di questi casi di giornalismo in approssimativo, scritto più per offendere una città  e umiliare una tifoseria. Nessuna cronaca dei fatti, nessuna analisi dei contesti. E’ solo un contributo editoriale volto a depistare qualsiasi sforzo di conoscenza.

Le critiche dei tifosi sono giuste, perché sono quelle più autentiche che vengono dal cuore.  Se un tifoso amareggiato dice: “il progetto è fallito” ha tutto il diritto di dirlo. E la sua posizione ha uguale cittadinanza con chi, al contrario, dice: “il progetto ha bisogno di tempo”. Ciò che è insopportabile sono i giornalisti che mascherati da finti esperti di calcio, sono in realtà agli ordini di quello o di quell’altro editore tifoso di altre realtà calcistiche. E non escludo il fatto che il medesimo Turano possa essere un tifoso laziale. Anzi, è molto probabile.

Che cosa ha scritto Turano da meritarsi l’attenzione de Mandrake?

Innanzitutto, ci si aspetta tutto da un giornalista de “L’Espresso” tranne che possa scrivere “progetto” con due “g”. Sorge spontanea la domanda. Ma chi gli ha dato er patentino?

Ma procediamo sui contenuti dell’articolo.

Su CATAPANO non mi esprimiamo. Dico solo che il semplice fatto di scrivere su un giornale non autorizza il giornalista a scrivere dei suoi umori soggetti. La macchina del fango è partita da un pezzo e continua inarrestabile. La nuova Roma (poteva anche essere degli arabi o degli egiziani, con o senza Baldini che sia chiaro) ha creato pericolosi squilibri che bisogna eliminare al più presto. Di questo diventa complice una stampa abituata ad avere onorificenze (er poro Sensi lo sapeva e si doleva di questo). Poi quando i rubinetti si chiudono, scatta la rappresaglia.

Dispiace per Turano ma la Roma non sarà mai come l’UdiGnese. Fortunatamente la Roma non ha e non avrà nulla a che fare con certe logiche speculative. Sappiamo che a molti farebbe gola vederci trasformati in un supermarket per le grandi squadre, ma i tifosi non lo permetteranno mai.

Lei scrive: “La rosa della Roma è un assemblaggio mal riuscito tra presunte giovani promesse raccomandate da mister Zichichi (Bojan, José Angel), brocchi attempati (il mio preferito, da anni, è Heinze) e l’asse romano-romanista Totti-De Rossi”. Dimentica di riflettere sul fatto che nessuna squadra in serie A ha cambiato allenatore, gioco e calciatori quanto la Roma. Essere sesti-settimi a 12 dalla fine era preventivato, pur volendo-sperando di più. La rosa della Roma è nuova per 11 giocatori più i primavera. La Roma ci prova, se ci riesce bene, altrimenti si cambierà. Più rispetto per Luis Enrique. Può sbagliare, si può criticare, ma è stato un giocatore di altissimo livello, mentre lei scribacchiava su qualche improbabile foglio.

E che dire della frase su De Rossi definito “un bravo mediano di quasi 29 anni”: “È un investimento senza uguali al mondo, incluse le follie oligarchiche dell’Anzhi Makachkala e dei vari sceicchi”. Cazzate, ci sono giocatori che guadagnano molto de più. Eto’o guadagna 20,5 milioni all’anno, Javier Pastore è stato pagato da PSG 43 milioni. Mi pare che il qualunquismo abbondi. L’articolo sembra più scritto da un qualsiasi detrattore della Roma piuttosto che da un professionista. Le ricordo che il buon mediano 29enne è titolare della Nazionale, o nega anche questo?

Su Juan ha scritto “Il difensore brasiliano è stato offeso da tifosi laziali razzisti finché è uscito per un grave infortunio al ginocchio. A sua detta, lo hanno confortato alcuni colleghi biancocelesti, tra cui il grande Miro Klose che è la vera novità positiva della serie A 2011-2012.”. Il grande Klose? Ammazza quanto è laziale non s’è popo contenuto.

A proposito di klose, lei scrive “rigore sacrosanto”. Ma si vede chiaramente che Klose comincia a cadere prima dell’impatto. E non dice niente sui molti “errori” arbitrali, sui cartellini non dati ai giocatori della lazie, e su tutti i rigori contro la Roma e su tutti i nostri ammoniti dall’inizio di settembre? Lei tira in ballo la mancanza di stile per qualche sommessa recriminazione? Tra l’altro, unica in un campionato dove il no-comment della Roma verso gli arbitri l’ha fatta da padrona, e non dice niente del Milan, della Juventus, de MAZZARRAAAAA PIAGNONE..

Sulla posizione societarie, non dice che la Roma era ormai una società tecnicamente fallita, con una gestione finanziaria deficitaria destinata a scomparire. Perché fa finta di dimenticare che ogni confusione di ruolo in società è dovuta al peso paritario di due soci diversi?

L’impressione è che Lei raccati qualche chiacchiera da sottobosco laziale. Il suo tono, gli spunti polemici sembrano perfettamente in sintonia con quanto da mesi esprimono i “fedeli” sodali del tanto compianto Big MoggiUM (Catapano, MellUM,FocolaR, DamaSchell).

A proposito, manco la partita s’è visto o gli hanno riferito pure male:

Lo striscione sul progetto con una “g” non era dei tifosi romanisti ma dei tifosi laziali.

dajeROMAAAAdaje

Mandrake