Sconfitta non meritata a Cagliari ma la sostanza non cambia. Anche con un pareggio e persino con un vittoria non si sarebbe coperta la pochezza attuale della squadra giallorossa.

La sfortuna c’ha messo lo zampino, vedi la parata di chiappa del portiere isolano, ma anche l’incapacità di concretizzare le occasioni create ha avuto il suo peso.

La cosa grave a metà campionato è che si sbanda in modo pauroso, si imbarca acqua da tutte le parti. Non si riesce a gestire mai la situazione, altro che possesso palla.

La retroguardia fa figuracce penose, qualsiasi avversario fa la sua porca figura quando incontra i giallorossi. Il centrocampo, seppur con qualche spunto individuale, non filtra ed è spesso in inferiorità numerica. L’attacco si inceppa e trova nei calci piazzati, per carità ben venga, lo sbocco principale.

La presunzione è una brutta bestia. Presuntuosa è la società (non ben definita) e i suoi massimi dirigenti. Con Osvaldo rotto, e rientro previsto a metà febbraio cioè a due mesi dalla fine del campionato, si fa partire Boriello e le terze scelte come Okaka e Caprari rimanendo sguarniti in modo palese. Il 2 gennaio si doveva presentare un stramaledetta punta.

Presuntuoso è il mister che non scende a compromessi, che non usa il buonsenso. Accetta lo sfoltimento, se non addirittura lo reclama, determinando l’impoverimento tecnico della squadra.

Presuntuosi sono i giocatori che dopo un paio di vittorie e del bel gioco regalano prestazioni al limite della vergogna. Prestazioni che ci rimandano agli ultimi anni.

La cosa brutta è che lo svantaggio iniziale era stato fortunosamente recuperato. Non si capisce in che modo funzioni la testa dei nostri eroi. Ma la cosa che non si può non sottolineare ogni volta è che non si vede quella fame, rabbia di raggiungere dei risultati, degli obiettivi.

Anno di transizione, ma servirà per il futuro?

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