martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


Vado allo stadio per vedere Roma-Cesena. Stì cazzi, me dico. Tanto in SicZilia stà tutto fermo. Nun c’è sta niente da fa… hanno bloccato pure le cartoline. Quindi, me ne sto a Roma ner uicchend e mi godo la mia città e i miei colori.
5-1. Punto. Che cazzo volemo dì ancora? La squadra c’è. L’allenatore pure, altro scucchione in panca, e il capitano me sembra tornato a coRe dietro alle punte come a Roma-Parma del 17 giugno 2001. Io so uno de quelli che non appena trapelò il nome di LUIS ENRIQUE ha fatto i salti de gioia. “Ma come? Chi è? E’ n’allenatore; ha mai allenato una squadra, chi te lo da sto ottimismo?” Mi dicevano! Ero sicuro perché quando provieni da una scuola calcistica prestigiosa non sei un brocco.
Ma voltiamo pagina.
«Cosa direi a De Rossi? Sei romano e tifoso della Roma, devi dire sì a qualsiasi cifra» . L’ha detto Totti, lo pensano in molti, lo desiderano tutti i tifosi. Purtroppo, però, stiamo come “color che son sospesi”, proprio nel momento in cui il complesso meccanismo de la Roma, forse, sta ingranando, oleando i reparti di trasmissione e fluidificando le manovre e il gioco.
Cosa dire a De Rossi? Lui dice di non voler rispondere a nulla, l’a.d. e il d.g. dicono che non vogliono esporsi mediaticamente sul caso. Si, ok. Ma noi tifosi, che siamo l’anima di questo sport che lo vogliono ridicolo, qualcosa la possiamo sapere? Oppure saremo costretti ad assistere a estenuanti messe in scena, reticenze, colpi di scena. Quello che non vorremmo vedere è De Rossi con una maglia azzurrina, un pò sbiadita, in una squadra di Dubai di giocatori strapagati. Però, com’è stato detto, se il giocatore vede il proprio futuro ricoperto di sterline, amen…ce ne faremo una ragione. Siamo passati per Roma-Liverpool, figuriamoci se non riusciamo a digerire il trasferimento di un calciatore.
Luis Enrique fa bene al calcio italiano. E’ onesto. Prima della partita di Coppa Italia ha ricordato a tutti il suo pensiero di aver ben chiara in mente: «un ricordo incancellabile per tutto quello che è successo». Un ricordo che tutti noi avremmo voluto sentire, per  riprenderci ciò che ci era stato tolto. Di solito si gioca con copioni poco definitivi, basando tutto sulla qualità del singolo. Lui predica il collettivo. E, perdonatemi, di questi tempi sono rari moniti. In Italia, si lascia spesso la partita in mano agli avversari, lui va alla ricerca del filo di arianna ….Sacchi ha detto: “A Luis Enrique pochi giorni fa ho chiesto se i giocatori che ha siano funzionali al suo calcio. Lui mi ha risposto diplomaticamente che i suoi ragazzi si impegnano tutti allo stesso modo”. Gruppo, gruppo e ancora gruppo, come vi dicevo.
Un allenatore non fa miracoli. Ed è anche vero che alcuni giocatori non siano funzionali al gioco di Luis Enrique. Ma pazienza, pian piano, l’asturiano, si è adattato. Il bussolotto ci diventa pure un po’ simpatico.
Di sicuro è simpatico ai giocatori. E allora, perché interrompere l’idillio? Il calcio e la costruzione dei successi di una squadra è fatto anche di queste alchimie. Lasciamo lo “Sconcerto Gianburrasca” dire cose scontate e che non hanno nulla a che vedere con la passione per la propria squadra. Non siamo mica a parlare di nuoto sincronizzato (con tutto il rispetto per questa bellissima disciplina): “ Una di queste è la morbosità con cui molto spesso si cerca di evitare che un giocatore lasci la nostra squadra, la nostra città. Lo si chiama traditore, mercenario, lo si diffida dal tornare nei paraggi. Il caso del giorno è De Rossi, ma tiene ancora banco Montolivo”. Intanto il caso di Montolivo è diverso da quello di DDR. Il viola ha voluto rompere dichiarandosi a Galliani. Daniele ancora non parla anche se ha fatto intuire che si tratta di una questione economica. Ma non è questo il punto. Il problema sollevato da Sconcerti è falso. Nessuno chiamerà Daniele a ROMA un traditore. Ma nemmeno si può pretendere l’ovazione. Se va via, volontariamente, gli diremo grazie e all’indomani non sarà più un giocatore della ROMA. Punto. Non casca il mondo.
A quanto pare tutta la questione del trasferimento di DDR riguarda la clausola rescissoria, i profit dei procuratori. Ma stì cazzi. Verrebbe da dire a Danielino: “hai visto la Roma giocare stasera? Non te ne sei innamorato di più?”.
Er nuovo boss Pallotta se tuffa in piscina e promette magnifiche sorti e progressive al grido: «La Roma non deve temere nulla!» (nel frattempo 3-0 col ciancichella che se butta ner cesso de casa sua).  A me rassicurano de più le parole di Lucho sul gioco, sui risultati, sul fatto di meritarsi sul campo gli applausi.
Segnaliamo che gli americani avrebbero in programma un’amichevole a Boston col Liverpool. Insomma, verrebbe da dire, ripartiamo da quella notte di coppa campioni. Battiamo anche questo Liverpool anche se sarà amichevole per scalare nuovamente le vette europee.
Ultima considerazione su Montella, che non diventi un ex avvelenato, perché gli vogliamo bene. Ha esordito come allenatore in prima squadra, l’ha risollevata, la sua Roma, portandola fino al sesto posto. Lui che 320 giorni fa era arrivato a commuoversi al fischio finale di Bologna-Roma, la prima della sua nuova carriera. Se il calcio è passione allora Vincenzino avrà sempre un posto al Tempio.

mandrake