PEPPA PE PEPPA (me tengo Peppa mia)
Ricordate quel personaggio del film capolavoro di Ettore Scola “C’eravamo tanto amati”, interpretato da Vittorio Gassman? Un ex partigiano che , finita la guerra di resistenza, viene a Roma e conosce un “palazzinaro” arricchito (interpretato magistralmente da Aldo Fabrizi), ne sposa la figlia un po’ allocca, e si impossessa dell’impresa del suocero. La situazione riportata nel film, accadeva di frequente a Roma e, mutuando un’espressione attribuita al ceto borghese vaticano fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, venne affibiata a tutti i “generi” che attaccavano il cappello sposando l’ereditiera. Nacque così, nel senso deteriore specialmente per il nord della Penisola, la definizione di “generone romano”.
Chi lo avrebbe mai detto che la massima espressione del “faso tuto mi” e dell’attivismo industriale milanese, il Cav. Silvio Berlusconi, potesse inciampare in una disavventura uguale a quello del povero palazzinaro Fabrizi. Vatte a fida’ dei paperi…