sabato, Maggio 18, 2024 Anno XXI


Sono anni oscuri quelli del primo dopoguerra per la Roma.Gestioni sciagurate portano la squadra a sprofondare sempre più verso il baratro.Salvezze affannose,rocambolesche e talvolta poco chiare fino al 17 giugno 1951

quando,malgrado la prestigiosa vittoria sul Milan del GRE-NO-LI fresco campione d’Italia e forse perciò più morbido del dovuto,la Roma retrocede per la prima ed unica volta nella sua storia in Serie B.

Quell’anno la Roma perde entrambi i derby ed al suo ritorno in Serie A dopo un solo anno di purgatorio e con una sola squadra promossa direttamente la meledizione della stracittadine continua,infatti la Lazio vince anche i due della stagione 52/53 rendendo ai giallorossi la quaterna consecutiva messa a segno tra il 35 e il 37.

La storia però sta già ritornando al suo corso normale e la Roma,ambiziosa e piena di talenti, inizia a piazzarsi stabilmente nella metà alta della classifica.I Derby sono spesso belli e combattuti ed entrambe le squadre ottengono successi ma la Roma continua ad acquistare giocatori di grande talento.

La Lazio si era salvata a stento nella stagione 57/58 e le casse societarie languivano.La Roma allora si fece avanti per l’acquisto  di quello che era forse il miglior talento biancoceleste dell’epoca.Arne Selmosson,detto “Raggio di Luna”,passò così in maglia giallorossa per 130 milioni di lire scatenando le proteste di una tifoseria che si sentiva tradita dai suoi dirigenti.

Arne Selmosson era una splendida ala d’attacco,avvezza più al gol che alla rifinitura,contropiedista maestoso e con un controllo di palla assolutamente ineccepibile.Nel Derby di andata del 58/59 segna alla Lazio il gol dello 0-1 con un diagonale incrociato sotto la Curva Nord.Pareggia Pozzan per la Lazio ma c’è Dino Da Costa,l’incubo del compianto Bob Lovati,che già negli anni precedenti aveva segnato 6 reti ai cugini. Quella domenica per non perdere l’abitudine ne segna altri 2 e finisce 1-3.”Raggio di Luna” segna anche nel 3-0 del ritorno insieme a Severino Lojodice e al solito Dino  Da Costa.

Già nel 1955 Garinei e Giovannini scrivono “La Padrona di Raggio Luna”,commedia di successo con musiche del maestro Gorni Kramer e molti ricollegano il titolo ad Arne Selmosson,allora protagonista con la maglia biancoceleste.In realtà la commedia si ispira alla vicenda di un presidente che lascia alla moglie in eredità un grande calciatore. I veri personaggi sono il Conte Raimondo Lanza di Trabia, presidente mecenate del Palermo suicidatosi nel 54 a Roma e dalla cui morte  sembra che Domenico Modugno abbia tratto lo spunto per la meravigliosa “Vecchio Frac”, ed un altro genio maledetto del calcio anch’egli giallorosso per due anni,Helge Broneè principe di Danimarca.

Arne Selmosson segna per la terza volta consecutiva nel derby con la maglia della Roma il 18 ottobre del 59.Giallorossi avanti grazie ad una doppietta di Piedone Manfredini ed Arne chiude il risultato sul 3-0.E’ il suo ultimo guizzo nel derby per un giocatore che è l’unico ad aver segnato con entrambe le maglie nella stracittadina

Il 6 marzo 1960 a poco più di 6 mesi dalle Olimpiadi all’Olimpico si gioca un derby drammatico per la Lazio che viene da 4 sconfitte consecutive ed è penultima con 16 punti insieme al Napoli con soli 3 punti su Alessandria,Bari e Genoa che a 14 chiudono la classifica.La Roma ha 2 punti in più ed ha appena perso in casa contro la Fiorentina 1-2 con doppietta di Hamrin che ha ribaltato il gol di Selmosson. La Roma fa sua la partita con un’autorete di Franco Janich su tiro di Dino Da Costa,ma alla fine la Lazio si salverà seppur con fatica.

Il 13 novembre 1960 va in scena Lazio-Roma il Derby Testa-Coda.La Roma è seconda con 9 punti insieme alla Sampdoria ad una lunghezza dall’Inter capolista.La Lazio è ultima con soli 2 punti in 6 partite.

Non c’è storia.Pedro Manfredini,”Piedone” per i suoi tifosi ma detto anche “Mineral” nei primi tempi della sua carriera al Racing di Avellaneda,soprannome derivatogli da un cavallo non favorito che vinse un’importante Gran Premio a Buenos Aires e che i tifosi argentini gli appiopparono quando segnò al Brasile di Pelè regalando la Coppa America alla sua Argentina, segna la sua terza tripletta in 7 partite e vola in testa da sola alla classifica grazie alla sconfitta dell’Inter a Padova per 2-1. Per la cronaca la domenica successiva il Padova viene omaggiato della 4* tripletta stagionale da Manfredini e la Roma vince 3-1.E’ quella la stagione del mitico gol di testa di Giacomino Losi alla Sampdoria che lo consacra definitivamente CORE DE ROMA,per una Roma che rimane a lungo nelle primissime posizioni di classifica e che alla fine della stagione arriverà al quinto posto vincendo la Coppa delle Fiere.

Il derby è però qualcosa di sfuggnete.Quando pensi di averlo capito e ormai dominato ecco che ti sfugge via…e alla Roma questo succede il 19 marzo del 1961. Segna Luigi Giuliano e tutto sembra avviarsi ad una facile goleada. La Lazio ultima in classifica e a 6 punti dalla salvezza piazza un micidiale 1-2 con Rozzoni e porta a casa un derby che si conclude fra gli assalti veementi di una Roma imbufalita ma che non riesce a cavare il ragno dal buco.

La serie di vittorie consecutive della Roma si ferma a 5 record ad oggi ancora imbattuto.

La Lazio retrocederà in serie B per la prima volta nella sua storia e tornerà nella massima serie soltanto nella stagione 63/64. Sarà la Lazio guidata da un grande uomo e Capitano della Roma anni 50,Tommaso Maestrelli, ad inanellare una serie di 4 vittorie nelle stagioni d’oro 72/73 e 73/74. Ma l’anno dopo con lo scudetto sul petto perse tutti e tre i derby giocati per 1-0.

Storie e misteri di quella incredibile storia chiamata DERBY.