venerdì, Aprile 19, 2024 Anno XXI


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Il rigido inverno giallorosso non è finito. Il fioco raggio di sole di Bologna era solo un abbaglio, le nubi sono tornate cariche come prime ed hanno riportato l’oscurità sull’Olimpico.

Di nuovo rimontata, di nuovo in pochi minuti, di nuovo nella parte finale della partita. Basta un golletto subito per destabilizzare quel briciolo di sicurezza che ogni volta si cerca di riconquistare.

Dopo un primo tempo appena sufficiente, con gol su rigore e un altro in mischia, il secondo ci racconta ancora della debolezza dei prodi giocatori. Può l’uscita di Pizarro giustificare tutto questo? Può l’uscita di un giocatore, si importante, giustificare che non sei stato in grado di gestire il doppio vantaggio in casa con una squadra in zona retrocessione? È evidente che no.

Se sulla prima rete subita possiamo appellarci ad un invenzione dell’avversario, sulla seconda c’è tutta la Roma di quest’anno con qualche interprete nuovo, vedi il portiere.

La cosa più drammatica è che dal pareggio in poi si aveva un quarto d’ora a disposizione, la maggior parte del quale in superiorità numerica, per riprendersi i due punti buttati. Invece si è rischiato seriamente di perdere. Morti.

La sostituzione di Totti è stato un errore abbastanza grave di valutazione. Era l’ultimo cambio e conoscendo la situazione attuale se si fosse subito il pari la Roma non avrebbe avuto nessuna possibilità di fare il forcing finale e così è stato. Menez e Borriello attualmente non garantiscono nulla.

Ancora punti buttati, ancora una volta eravamo li ad un passo dal traguardo minimo stagionale e ci siamo tirati indietro. C’è tanto lavoro da fare, quello che manca è il tempo.

petra@corederoma.it