sabato, Maggio 03, 2025 Anno XXI


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Con due errori clamorosi del campione brasiliano diventa difficile giudicare una gara brutta e che comunque avrebbe portato tre punti senza alcun dubbio.

Eppure le mostruosità di Juan hanno coperto la pochezza dei suoi compagni. Si va avanti con le giocate dei singoli che cercano di tamponare la mancanza totale di gioco. I tre davanti completamente isolati dal resto della squadra con i centrocampisti incapaci di creare e appoggiare l’attacco.

Il vantaggio casuale di Vucinic sarebbe bastato per la vittoria in terra doriana ma non certo per la vittoria in campionato. La Roma non cambia marcia, proprio non ci riesce. È tutto troppo casuale per essere duraturo.

Quando poi si decide di sbagliare lo si fa in maniera decisa. Il carico messo da Julio Sergio, poteva tranquillamente farlo segnare e in undici provare a riprendersi i tre punti, e da Doni, imbambolato come un riccio al risveglio dal letargo, non meritano ulteriori commenti.

La pantomima finale dell’ultimo cambio al novantesimo non fa che mettere la ciliegina su una giornata di merda. Il cambio si fa nel preciso istante in cui prendi il secondo gol, non otto minuti dopo.

Si gira la boa a trentadue, bottino misero che ci costringe ad usare la parola impresa. Ma si sa come finiscono l’imprese, rimangono sempre incompiute.

petra@corederoma.it