domenica, Maggio 04, 2025 Anno XXI


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La Roma gioca a ritmo anni sessanta. I giocatori spesso li vedi immobili nella loro posizione in attesa di ricevere il pallone. Il ritmo non si sa cos’è. Una triste nenia in attesa di qualcosa, di un sussulto.

Menez attualmente è l’unico che fa qualcosa di diverso, qualcosa che abbia un senso. Borriello lotta e segna, il resto della squadra vivacchia. Inutile parlare anche di un gioco che non c’è.

Vittoria importante ma che non da segnali di crescita o di reazione. Stando così le carte bisogna essere ottimisti di natura  per sperare in qualcosa che sia di più di un quarto posto.

Con un Bari ultimo in classifica, privo di non so quanti titolari, i giallorossi ricavano uno striminzito uno a zero. Non sono stati capaci di fare un forcing che è la regola contro squadre simili.

Non essere riusciti a segnare  il secondo gol poteva portare al solito rimpianto finale. Aver rischiato, sia pur in una sola occasione, di subire il pareggio è da galera.

Non c’è la rabbia giusta, non c’è la voglia di conquistare la vittoria o meglio non ci si impegna allo stremo delle forze per ottenerla. Questo trasmette la Roma.

L’ultima dell’anno solare ci vedrà impegnati a Milano contro la capolista rossonera. Una sconfitta metterebbe una pietra sopra la corsa scudetto relegandoci definitivamente alla lotta champions.

petra@corederoma.it