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Non c’è tattica, non c’è schieramento, non c’è neanche la possibilità di discutere i cambi fatti da Ranieri. Questa volta, come spesso in passato, è l’arbitro che decide l’incontro, punto!

È il signor Russo e i sui simpatici collaboratori. Pronti via: tre cartellini gialli per i giallorossi al primo intervento, niente agli avversari. Da qui si poteva subito intuire il tipo di serata. I continui falli su Borriello, uno clamoroso dentro l’area, mai sanzionati. Per arrivare ai capolavori della ripresa.

Bell’intervento di Mexes, palla piena ma non per la coppa Russo-Ayroldi (sì, avete letto bene: Ayroldi, quello del disastro mondiale). Rigore ed espulsione per secondo giallo al francese. Una Roma orgogliosa che non molla si va a procurare un rigore per fallo di mano netto a più di venti minuti dalla fine. Ma ancora una volta deve subire la mazzata della terna.

In dieci i giallorossi mettono sotto di brutto il Brescia che non esce più dalla sua metà campo. Peccato che il gol di Borriello arrivi così tardi. Se avessero concesso il rigore la Roma non solo l’avrebbe pareggiata la partit,a ma probabilmente vinta.

Stavolta non hanno mollato, l’inferiorità numerica non si è sentita. Chi non giocava da tanto ha fatto il suo, nessuno si è tirato indietro. Come al solito bisogna ripartire da qui, registrare la difesa che prende gol assurdi, ma tenere questo spirito combattivo, questa voglia di arrivare.

La rabbia è tanta perché, per colpe non tue, ti ritrovi un’altra sconfitta sul groppone e la prossima partita contro l’Inter potrebbe essere pesante. Per colpa di Russo & friends devi rimandare l’appuntamento con la vittoria, la vera medicina per tutto.

Della sospensione di quest’essere ce ne frega assai poco, ormai a noi i danni li ha già fatti. È stato davvero scientifico e lucido nel suo operato. Nessun errore, tutto calcolato. Sicuramente riceverà i complimenti dei suoi superiori, presenti e passati.

Russo di Nola, segnatevi questo nome!

petra@corederoma.it