Categorie Articoli by CdR Scritto da Petra lunedì, 23 Novembre alle ore 09:25
Il capitano torna e vince. Torna e non si risparmia, gioca praticamente tutta la partita e fa tre gol nei primi ventotto minuti. Semplicemente immenso, alla faccia di chi si preoccupa dello stipendio che sarà, senza pensare che oggi e nell’immediato futuro avremo questo grande scudo che è Totti, dopo chissà. Il Bari, sostenuto dall’esodo dei suoi tifosi, viene immediatamente aggredito da Vucinic. Il montenegrino infila come il burro la difesa avversaria, colpisce un palo e si procura un rigore. Il ruolo di esterno è sempre di più quello che gli si addice, se non altro per giustificare la quota annua di gol che non è quella da bomber. Li fa la differenza. Ranieri spara subito il tridente in campo e ottiene quello che vuole: chiudere l’incontro presto, non dare possibilità ad un avversario pieno di entusiasmo di fomentarsi ulteriormente. Rimane la perplessità di vedere Burdisso esterno quando in rosa si hanno, nel bene e nel male, tre terzini destri. Il risultato è un prova deludente sia dell’argentino sia di Andreolli. Una Roma vogliosa, che corre e aggredisce ma che non riesce a nascondere le lacune difensive. A fine partita si conteranno troppe palle gol per i baresi. Tre volte davanti a Julio Sergio, bravo e fortunato nonché graziato dagli attaccanti biancorossi. Il golletto alla fine lo subisci perché nella ripresa la Roma rinuncia di fatto a giocare. Perché la panchina attuale non garantisce nulla, qualcosa può dare Okaka ma per il resto stiamo a zero. Prendiamoci questi tre punti importanti ma bisogna migliorare e di brutto per risalire la china. Il capitano ci salva sempre, questo è vero. Ma per il lungo cammino che è il campionato serve tutta la squadra. Lavorare sodo per riempire il sacco di più punti possibili prima della fine dell’anno. Quando si rincorre ogni piccola battuta di arresto ti riporta indietro immediatamente. Devi infilare una striscia positiva significativa per poter dire di aver agganciato la zona Champions. Quindi continuità di prestazioni e soprattutto di risultati. |
