venerdì, Marzo 29, 2024 Anno XXI


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Una Roma sempre più malconcia recupera in dieci un gol all’Udinese e si porta a casa un punto. Nella settimana delle tante parole, parecchie a vanvera, l’unica costante sono gli acciacchi giallorossi. La situazione si fa sempre più difficile, al momento clou della stagione si è arrivati a pezzi.

Non una bella partita, poche occasioni, portieri in pratica inoperosi. Anzi Doni ha parecchie colpe sul vantaggio bianconero, non sembrava impossibile bloccare il pallone invece che scegliere la soluzione di pugno.

Con Menez non in forma e un Baptista in calo difficile creare qualcosa di pericoloso li davanti. La squadra non è incisiva e risulta prevedibile. Il francesino deve crescere fisicamente per poter creare problemi, come è nelle sue corde. Il brasiliano deve essere più intraprendente e magari calibrare lo stop, visto che ultimamente non ne azzecca uno.

L’Udinese è davvero poca cosa, lo si è visto bene quando è andato in superiorità numerica. È letteralmente scomparso, a parte l’ottima occasione per Flores su una pennica di Mexes. Al contrario la Roma, dopo l’espulsione di De Rossi, è uscita fuori e senza paura è andata a cercare la vittoria.

Montella poteva risultare decisivo, sbaglia il gol vittoria che avrebbe dato parecchio morale. Ma altre situazioni poteva portare i tre punti. Purtroppo non è andata cosi e la classifica continua a non crescere. Certo un punto nelle condizioni attuali non si butta, il problema è risolvere, almeno in parte, la questione infortunati. Ci sono giocatori che spariscono, ce la mettono tutta per recuperare?

Archiviata un’altra giornata di campionato tocca al ritorno degli ottavi di Champions. Ci arriviamo con i cerotti, anzi cerottoni. Spalletti non ha molte possibilità di scelta. Fa rabbia arrivare a questo tipo di partite con mezza squadra in infermeria.

Potevamo giocarcela alla pari, consapevoli del risultato difficile dell’andata. Purtroppo bisogna essere realisti e la percentuale di passaggio turno non può essere più del 20 per cento. Sarebbe stata di più se il centrocampo fosse stato integro e se l’attacco avrebbe avuto più frecce e non sol quella di Vucinic, l’unico quest’anno che vede la porta.

Ci aggrappiamo a questa minima possibilità. Il calcio regala sorprese, anche se nei nostri confronti è stato spesso avaro. Però non si va in campo con la consapevolezze di non farcela. Quindi carica, cancellate la prestazione dell’andata e regalateci un prova di orgoglio e di testa.

petra@corederoma.it