giovedì, Maggio 08, 2025 Anno XXI


fonte corriere.it

MILANO – Arriva la sentenza penale di primo grado di uno dei processi più discussi e «anomali» degli ultimi anni, quello di Calciopoli. A Napoli Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere per «associazione a delinquere». La sentenza accoglie quindi l’ipotesi di reato dell’accusa. Condannati anche gli ex designatori Bergamo (3 anni e 8 mesi) e Pairetto (1 anni e 4 mesi) e l’arbitro De Santis (1 anno e 11 mesi). «Non ho voglia di fare battute, non parlo». Così l’ex dg della Juventus a caldo dopo la sentenza.

 

«Condanna pesantissima»
di Fulvio Bufi

 

GLI ALTRI CONDANNATI – Condannati ad un anno e tre mesi il presidente della Lazio, Lotito, e Andrea e Diego Della Valle, della Fiorentina. Un anno di reclusione per l’ex dirigente del settore arbitri del Milan Leonardo Meani. Per tutti era ipotizzato il reato di frode sportiva.
Queste le altre condanne emesse dalla nona sezione del tribunale di Napoli: Innocenzo Mazzini 2 anni e due mesi; Salvatore Racalbuto 1 anno e 8 mesi; Pasquale Foti 1 anno e 6 mesi e 30mila euro di multa; Paolo Bertini 1 anno e 5 mesi; Antonio Dattilo 1 anno e 5 mesi; Sandro Mencucci una nno e tre mesi; Claudio Puglisi 1 anno e 20 mila euro di multa; Stefano Titomanlio 1 anno e 20 mila euro di multa.

PENE ACCESSORIE – Per 16 imputati condannati a processo Calciopoli, a vario titolo anche per frode sportiva, il Tribunale di Napoli ha disposto come pena accessoria il divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. Il divieto riguarda anche luoghi dove si accettano scommesse autorizzate o dipendono giochi d’azzardo autorizzati. Il Tribunale ha anche disposto l’interdizione dagli uffici direttivi delle società sportive per la durata di tre anni. I divieti tuttavia non sono esecutivi in quanto un’eventuale impugnazione ne sospende l’applicazione.

GLI ASSOLTI – Oltre alle 16 condanne sono arrivate anche otto assoluzioni. Si tratta dell’ex Ds del Messina, Mariano Fabiani, dell’ex arbitro Pasquale Rodomonti, degli assistenti Marcello Ambrosino, Silvio Gemignani ed Enrico Cennicola, del giornalista Rai, Ignazio Scardina, dell’ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei e dell’ex segrataria della Can, Maria Grazia Fazi.

IL PM E LA JUVE – «Non è stata una farsa, non è stata farsopoli». Cosi il pubblico ministero Stefano Capuano ha commentato la condanna di numerosi imputati al processo. «La sentenza odierna afferma la totale estraneità ai fatti contestati di Juventus, che presso il tribunale di Napoli era citata in giudizio come responsabile civile a titolo di responsabilità oggettiva», sono invece le prime righe del comunicato pubblicato sul portale del club bianconero. «Tale decisione, assunta all’esito di un dibattimento approfondito e all’analisi di tutte le prove, stride con la realtà di una giustizia sportiva sommaria dalla quale Juventus è stata l’unica società gravemente colpita e l’unica a dover pagare con due titoli sottratti, dopo aver conseguito le vittorie sul campo, con una retrocessione e con relativi ingenti danni – aggiunge la nota -. Juventus proseguirà nelle sue battaglie legittime per ripristinare la parità di trattamento».

DELLA VALLE – «Siamo molto amareggiati anche se non troppo sorpresi, è una sentenza ingiusta contro cui faremo immediatamente ricorso, con la ferma determinazione di far valere i nostri diritti in tutti i gradi di giudizio». Così Diego e Andrea Della Valle dopo la condanna a un anno e tre mesi. La posizione dei due proprietari della Fiorentina è condivisa anche dall’amministratore delegato viola Sandro Mencucci.

 


Quella tra Roma e Milan nel secondo anticipo della X giornata di Serie A giocato sabato 29 ottobre è stata una partita molto combattuta. Dopo aver raggiunto il pareggio con Burdisso ci siamo ritrovati a dover guardare Ibrahimovic metterci al tappeto nel secondo tempo ed andare a casa con parecchia amarezza. Di seguito abbiamo giocato l’XI con il Novara fuori casa e Bojan ed Osvaldo la chiudono con un due a zero e tutti a casa. Beh era il minimo. Continua >>

da Radio Manà Sport – laroma24.it

Marco Boglione“La Roma non ci ha mai manifestato la volontà di voler cambiare sponsor tecnico”. Lo afferma Marco Boglione, fondatore e presidente di BasicNet SpA, azienda proprietaria di Kappa e Robe di Kappa,a proposito del sodalizio con la società giallorossa.

L’azienda torinese, infatti, da quattro anni (e fino al 2017) è sponsor tecnico della squadra di Luis Enrique: “Ci confrontiamo spesso con i dirigenti romanisti – spiega Boglione – l’altro giorno, per esempio, ho incontrato l’amministratore delegato Fenucci e devo dire che i rapporti sono sempre stati idilliaci. Lavoriamo ogni giorno a stretto contatto, in armonia e mai nessuno ci ha detto di voler cambiare sponsor tecnico, come ho letto da più parti”, conclude Boglione.

da calciomercato.it

Giuseppe Sannino al suo primo anno di Serie A spiega la sua idea di calcio, consapevole di quanto sia complicata la vita di un tecnico.

Giuseppe SanninoLa sua prima stagione in A sta andando molto bene, i complimenti la lusingano o le sono indifferenti?
Io per arrivare qui ne ho fatta di strada e non è stato sempre facile. Mi ritengo una persona realista e concreta e tutte queste attenzioni che la stampa ha verso di me da una parte mi gratificano ma dall’altra non mi piacciono. Fino a quando Sannino andrà bene se ne parlerà in postivo, il problema è nelle difficoltà è quando ci sarà da stringere i denti. Io non mi illudo né mi abbatto, preferisco vivere alla giornata perchè è la vita che me lo ha insegnato.

Vita da alleantore, quindi un uomo sempre in discussione?
Purtroppo è così. La vita di un tecnico è indissolubilmente legata ai risultati, specie in Italia.

Alla Roma difendendo le scelte di Luis Enrique, potrebbe essere un esempio da seguire?
Forse il segno che qualcosa sta cambiando. Società come l’Udinese ed ora la Roma sono un esempio di come si debba tutelare il lavoro di un allenatore quando si crede in lui. Luis Enrique ha portato una nuova idea di calcio, tutti parlano di lui, ha trasmesso a molti una gran voglia di fare calcio in modo diverso. Un calcio totale dove il giocatore non si occupa solo del suo ruolo ma è pronto ad interpretare anche ruoli diversi dal suo. Il calcio di Luis Enrique è un calcio fatto di intelligenza e dipende da quanto lui voglia sobbarcarsi oneri ed onori. Continua >>