da repubblica.it
Il futuro ds ha perso la pazienza e lo ha fatto sapere a tutti fissando un termine entro cui ricevere i pieni poteri che spettano al suo ruolo. In settimana la situazione potrebbe sbloccarsi con l’annuncio dei primi colpi e del nuovo allenatore
Operatività entro domani, altrimenti addio. Walter Sabatini ha perso la pazienza e lo ha fatto sapere a tutti, banca, americani, legali, fissando un termine entro cui ricevere i pieni poteri che spettano al suo ruolo. Possibile? Non esattamente. Ma il futuro ds ha urgenza di operare, mettere piede a Trigoria convocando i giocatori e potendo stringere accordi senza doversi fermare alle promesse. Il messaggio è chiaro: urge un’accelerazione.
EMPASSE – Un segnale forte, al di là delle intenzioni che potrebbero scontrarsi con l’impegno preso nei confronti di DiBenedetto, di Baldini, della piazza, e con una realtà in continuo divenire, oltre che con le sue stesse ambizioni. Una mossa che, nelle intenzioni di Sabatini, dovrebbe servire a smuovere le acque stagnanti in cui si è impantanato il processo di costruzione della nuova Roma, superando l’empasse che nelle ultime settimane ha bloccato il suo ingresso a Trigoria: quel conflitto di ruoli con l’attuale direttore sportivo Pradè che gli ha impedito di presentarsi ai giocatori prima che partissero per le vacanze (molti però sono ancora a Roma). Anche per questo Franco Baldini si è speso in prima persona per provare a risolvere il problema: ieri a Londra ha voluto incontrare il ds in carica per prospettargli l’eventualità di un nuovo ruolo nella Roma. Di cui, però, parleranno solo dal 7 giugno in poi, dopo i suoi impegni con la nazionale inglese. Un primo passo per Continua >>
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