venerdì, Maggio 16, 2025 Anno XXI


C’erano una volta delle banche a Roma, la Cassa di Risparmio di Roma, il Banco Di Roma, il Banco di Santo Spirito… poi Banca di Roma, poi Capitalia… ora fuso e mescolato tutto nella marmellata UNICREDIT che ha il cuore a Roma e la testa a Milano, un cuore malato e una testa pervicacemente convinta a penalizzare ROMA città e la clientela Romana.
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da repubblica.it

Riuniti per tutta la giornata di lunedì, il presidente della società giallorossa e i dirigenti dell’istituto di credito (“Vista l’ora tarda”) non sono riusciti a completare la definizione dell’accordo

UniCredit BancaL’ultimo round del contenzioso tra Unicredit e Italpetroli, controllante indiretta di As Roma, non è ancora finito. Dopo una giornata di confronto le parti, l’ad di Unicredit corporate banking e Rosella Sensi per la holding presenti presso lo studio del presidente arbitrale Cesare Ruperto, hanno deciso di aggiornare l’udienza – l’ultima a disposizione per raggiungere un accordo che eviti la sentenza arbitrale – giovedì prossimo alle ore 18.

La sensazione, riportata da ambienti vicini alla trattativa, è che le parti non siano mai state così vicine. Da definire gli ultimi dettagli, ma si va verso una firma che a questo punto però slitta. In mattinata era circolata preoccupazione per la felice riuscita dell’accordo a causa di uno stallo riguardo le proprietà che dovranno rimanere in mano alla famiglia Sensi. Un eventuale stop avrebbe potuto anche provocare un nuovo rinvio per cercare di appianare le ultime divergenze. “E’ auspicabile che si vada alla firma”, assicura Gambino, legale della famiglia Sensi.

IL FUTURO DELLA ROMA – Durante il nuovo incontro pomeridiano Rosella Sensi dovrà chiarire anche se sarà lei o meno a mantenere il timone della Roma in attesa della cessione. Si profila dunque l’ipotesi sul ruolo di Rosella Sensi, che resterebbe presidente e amministratore delegato fino al momento della cessione della società con un Cda fortemente ridotto in cui Unicredit inserirebbe un uomo di fiducia. Successivamente, comunica l’istituto di credito, verrà cercato un acquirente che sia in grado di mantenere lo standard raggiunto in questi anni dalla società giallorossa. Si parla di una cordata composta da Angelucci, Toti e Parnasi: ipotesi quest’ultima poco convincente.

Matteo Pinci

da asromalive.com

AdrianoCon un giorno di ritardo rispetto alle previsioni – causa problemi burocratici legati al passaporto di suo figlio – Adriano è sbarcato a Fiumicino nel primo pomeriggio odierno. L’aereo dell’Imperatore è atterrato a Roma alle 14.30 e l’attaccante carioca si è presentato ai tifosi che lo attendevano con una t-shirt bianca e un paio di jeans. Sorrisi per tutti, ancora nessuna dichiarazione ai cronisti presenti. Il neoacquisto del club giallorosso ha viaggiato su un volo Alitalia proveniente da Parigi. Impossibile lasciare tutti a bocca asciutta, Adriano lo sapeva. Tant’è: le prime parole della punta che si è intrattenuto pochi istanti con i cronisti e che ha raccolto l’applauso dei tifosi, sono incoraggianti: “Sono molto contento di essere qui. Mi sono allenato in Brasile per essere pronto da subito. La Roma può aiutarmi a tornare quello che ero. Roma da scudetto? Assolutamanete sì. L’eliminazione del Brasile? Mi dispiace per i miei amici”.

da Il Tempo – asromalive.com

UniCredit BancaIl tempo è scaduto. Oggi Rosella Sensi dovrebbe mettere la firma sull’accordo di conciliazione con Unicredit che di fatto sancirà la fine di un’era della Roma lunga 17 anni. Sarà un mezzogiorno di fuoco: nello studio del professor Cesare Ruperto a Vigna Stelluti la dottoressa Sensi incontrerà Piergiorgio Peluso, ad di Unicredit Corporate Banking, insieme ai rispettivi staff di legali e agli «arbitri» di parte, gli avvocati Romano Vaccarella per Italpetroli ed Enrico Gabrielli per la banca. L’accordo è pronto per essere firmato e prevede il passaggio di tutti gli asset della holding (compresa Roma 2000, la controllante diretta di As Roma) sotto la «gestione» di Unicredit, che passerà dal 49% al 100%. Il piano di ristrutturazione prevede la valorizzazione e quindi la vendita dei beni con un mandato irrevocabile affidato a terzi. In cambio, i Sensi si toglieranno di dosso il fardello di oltre 400 milioni di euro di debiti (325 verso Unicredit e altri 90 con Montepaschi, più interessi) e manterranno nel loro patrimonio alcuni immobili, per un valore di circa 30 milioni di euro. Questo l’esito della trattativa tra legali (ieri c’è stato un altro incontro), ora manca la firma in calce di Rosella. Una formalità sulla carta, ma in questa vicenda il colpo di scena è sempre dietro l’angolo. In realtà, i segnali che arrivano da entrambe le parti in causa portano tutti verso una direzione: la firma. Quella che Rosella non avrebbe mai voluto mettere ma la situazione critica di Italpetroli non lascia spazio ai sentimenti. Dopodomani è in programma l’assemblea della holding per approvare il bilancio e senza un’intesa scritta con Unicredit sarà difficile ottenere l’ok di revisori e sindaci. Non solo. Se oggi non si arriva all’accordo, toccherà al presidente del collegio arbitrale Ruperto dirimere la querelle con una sentenza attesa entro luglio e che difficilmente sarà a favore di Italpetroli.