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Riise: in Inghilterra lo sforzo atletico è superiore
Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
martedì, 14 Aprile alle ore 06:10
da asroma.no – forzaroma.info
Penso che la partita contro la Fiorentina – dichiara John Arne Riise ad asroma.no – sarà estremamente importante in chiave 4° posto” .
Il difensore norvegese, una volta attribuito alla gara contro i Viola in programma al Franchi sabato 25 aprile un rilievo probabilmente decisivo nella lotta per l’ingresso in Champions League, traccia un primo bilancio della sua avventura italiana: “Ho avuto la fortuna di giocare con il Monaco, un grande club in Francia, e con il Liverpool, una squadra storica in Inghilterra, e ora sono a Roma. La scorsa estate avevo ricevuto delle offerte da alcuni club inglesi ma, dopo sette anni a Liverpool, mi sembrava sbagliato restare in Premier. Volevo imparare un altro tipo di calcio. Quando ho sentito che la Roma era sulle mie tracce ricordo di aver detto al mio agente di mettere tutto il resto da parte e di concentrare la sua attenzione sulla Roma. E’ stato bello venire qui e firmare il contratto. Ho pensato che il calcio italiano fosse la scelta giusta, anche per conoscere una nuova lingua ed apprezzare le città e il clima. Mi hanno detto che quest’anno in Italia è stato il peggior inverno dopo molto tempo, eppure si sta dieci volte meglio che in Inghilterra o in Norvegia. Quando sono arrivato a Roma c’erano 40 gradi, quindi per me il cambiamento non è stato leggero”.
Riise si sofferma sulle differenze da lui incontrate tra la Premier League e la Serie A: “Le più grandi riguardano il ritmo e l’apporto del pubblico. In Inghilterra lo sforzo dal punto di vista atletico è superiore perché fai avanti e indietro per 90 minuti. Le tribune negli stadi inglesi sono più vicine al campo e conseguentemente la spinta dei tifosi si sente molto”.
Il 28enne difensore norvegese che con la Roma ha un contratto fino al 2012 si congeda con un commento su Totti “La sua bravura come calciatore mi era ovviamente già nota. Qui, oltre ad avere una conferma delle sue qualità tecniche, ho potuto apprezzare anche la sua capacità di portare il buon umore all’interno dello spogliatoio” e su Spalletti “Un combattente che manifesta grande passione e attenzione per la sua professione”.
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Categorie Ultimi arrivi
Scritto da Lucky Luke
lunedì, 13 Aprile alle ore 08:13
Categorie 2008-09
Scritto da Lucky Luke
lunedì, 13 Aprile alle ore 08:10
MARCATORI: Pandev (L) al 2′, Zarate al 4′, Mexes (R) al 10′ del p.t.; Lichtsteiner (L) al 13′, De Rossi (R) al 35′, Kolarov (L) al 40′ s.t.
LAZIO (4-4-2): Muslera; Lichtsteiner (dal 29′ s.t. De Silvestri), Siviglia, Rozenhal, Kolarov; Brocchi, Ledesma, Matuzalem, Foggia (dal 35′ s.t. Mauri); Zarate (dal 20′ s.t. Rocchi), Pandev. (Carrizo, Diakhite, Dabo, Meghni). All: Rossi.
ROMA (4-3-2-1): Doni; Motta, Mexes, Panucci, Riise; Brighi (dal 20′ s.t. Tonetto), De Rossi, Pizarro (dal 44′ s.t. Taddei); Perrotta (dal 10′ s.t. Menez), Julio Baptista; Totti. (Artur, Loria, Diamoutene, Cassetti). All: Spalletti.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno.
NOTE: Spettatori 60mila circa. Espulsi Spalletti (R) e Tare (dirigente L) per comportamento non regolamentare nell’intervallo; Panucci (R) al 17′ s.t. per doppia ammonizione; Mexes (R) e Matuzalem (L) per reciproche scorrettezze al 30′ s.t. Ammonti De Rossi (R) per proteste; Pizarro (R), Brocchi (L) e Mauri (L) per gioco scorretto; Lichtsteiner (L) e Mexes (R) per c.n.r. Recuperi: 2′ p.t., 5′ s.t.
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Categorie Virgolettato
Scritto da Lucky Luke
lunedì, 13 Aprile alle ore 07:59
da lasignoraingiallorosso.it
Le parole di Claudio Lotito, presidente della Lazio, a Radio Radio Tv.
“C`è bisogno della cultura della sconfitta, che è la cosa più importante nello sport. Quando si è in grado di controllare e accettare la cultura della sconfitta, poi si è pronti anche alla vittoria. Purtroppo non tutti sono in grado di accettare la sconfitta. Non si può vincere sempre, a qualsiasi costo e maniera. Le partite si vincono e si perdono. A volte le cose non vanno come avremmo voluto. Noi non abbiamo avuto un atteggiamento di provocazione. Non mi sono piaciuti questi episodi, in una giornata di lutto nazionale. La Lazio si è data da fare insieme alla Croce Rossa e ai propri tifosi per promulgare i valori della solidarietà, del lutto e del cordoglio. Poi ci sono state delle cadute di stile, con atteggiamenti che potevano essere risparmiati. Spalletti-Tare? Non ho visto, ma so come sono andate le cose perché me lo hanno riferito. Noi non abbiamo solo delle responsabilità nei comportamenti, ma anche in quello che proponiamo all`esterno. In un momento come sabato, non dovevamo sicuramente scadere in certi atteggiamenti, che poi magari sono stati anche di stimolo per alcune persone che poi, come mi hanno detto le Forze dell`ordine, hanno sfruttato il momento per violare la legge. Mi ero preoccupato di questi atteggiamenti esasperati che potessero stimolare comportamenti non in linea con lo spirito sportivo. Mi sarei aspettato da tutti un comportamento più responsabile. Tare ha solo cercato di evitare un atteggiamento diverso da quello sportivo e, conoscendo come si comporta e come gesticola, è forse stato male interpretato. Questo, però, ha comportato una serie di reazioni. Tutto è nato da un fatto molto pratico: le lamentele di fanno nelle sedi opportune e non negli ambienti aperti al pubblico. Questo può creare comportamenti che non rispettano le regole. Ogni club, giocatore, presidente e allenatore deve sostenere la responsabilità di certe azioni. La differenza tra l`uomo e la bestia sta nella la razionalità. Bisogna accettare certe regole, altrimenti ognuno farebbe quello che si sente di fare al momento. Se io come presidente facessi esternazioni di un certo tipo, lo farebbero anche i giocatori. Più si sale di ruolo, più bisogna stare attenti. Se succedono cose inverse, nella catena di trasmissione di verifica l`opposto. La vittoria contro la Roma? Non ho festeggiato, ma sicuramente sono stato contento della prestazione della squadra, con carattere e capacità di riscossa. È una formazione che, quando vuole giocare, si può confrontare alla pari con tutti. Ora lo abbiamo fatto e meritato con la Roma. Io non mi voglio arrogare nessun merito, è tutto frutto della squadra, scesa in campo con la mentalità e l`aggressività giusta, nel rispetto dei valori dello sport. Ripeto, venuti meno in determinati momenti e non per colpa nostra. Siamo partiti subito con la logica di fare un risultato positivo, ottenendo una prestazione eccellente, espressione di una ottima qualità. Tutto contro le critiche arrivate dall`ambiente esterno. Mi è piaciuto il carattere della squadra e la partecipazione. Siamo stati un corpo unico, un collettivo coeso, unito e determinato».
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