da romanews.eu
La conferenza stampa integrale del tecnico della Roma Claudio Ranieri alla vigilia di Roma-Inter
Roma-Inter può essere definito un premio per questa stagione che ha dato tanto alla Roma? “Sì, è quello che i ragazzi si sono sudati e meritati”.
Giocheranno quelli che hanno meritato questa partita? Totti potrebbe iniziare dalla panchina? Come sta? “La dovrebbero giocare in ventiquattro, allora. Tutti e ventiquattro partono alla pari. Totti sta bene”.
Al di là degli aspetti tattici della partita lei è emozionato, teso per questa gara, che può essere la più importante di questa stagione? “Sono emozionatissimo, tesissimo. E’ una bella partita, interessante. Spero che non sia l’unica importante in questo finale. Sennò sarebbe finito tutto se fosse l’unica. Mi auguro che ce ne siano altre importanti”.
La Roma più serena dell’Inter? “Sono due squadre diverse. La Roma deve essere leggera, consapevole della propria forza. L’Inter è arcigna, una superpotenza inattaccabile. Non possiamo essere come loro.
Chi rischia di più domani? “L’Inter, perchè deve mantenere lo scudetto, noi non rischiamo niente. Male che va perdiamo e pazienza. Siamo la”.
Mexes ha detto che la squadra è più matura rispetto a due anni fa. E’ d’accordo? “Sono come San Tommaso, mi piace toccare e vedere con i miei occhi, aspetto il verdetto del campo. Importante però che un leader come Mexes parli così”.
Come afforntare l’Inter? “Domani vedrete”.
Menez? “Menez si è calato nella parte, lo abbiamo elogiato e ripreso. Sembra abbia capito la qualità che ha, sa fare benissimo sia la fase offensiva che quella difensiva, è importante che senta il progetto. Finalmente si sente partecipe della Roma”.
Come stanno Menez e Vucinic? Possibile il tridente con Toni? “Può essere”.
Vuole inviare un messaggio a Mourinho? “No, ci vediamo domani e parleremo domani”.
E basta? “E avanza”.
Il sistema di gioco della Roma, così aggressivo, è una delle carte vincenti di questi ultimi risultati? “Non sono i sistemi di gioco le armi vincenti, ma i giocatori. Stiamo meglio di prima. Prima giocavano altri perchè stavano meglio, ora stanno bene altri giocatori E’ come avere un orologio che può andare a 100 m di profondità, con la cassa non ben chiusa che imbarca acqua, che fai scendi a 100 metri o aspetti di riparare la cassa?”.
Su Totti ha già deciso? “Ho già deciso”.
Può essere un vantaggio per la Roma giocare senza troppa pressione? “Non è questo il discorso. Vorrei anche poter giocare con la pressione addosso. Spero che i tifosi ci aiutino”.
Lei ha detto che Tagliavento è il miglior arbitro italiano. Come vede la mancata designazione? “Morganti mi dà fiducia. Farà una gran partita e gli arbitri vorrano dare il meglio, vista l’importanza della partita che verrà seguita in tutto il mondo”.
In questo momento che la Roma abbia qualcosa in più del Milan per lo scudetto? “Infatti ho detto sempre che, dopo l’Inter, ci dobbiamo essere noi. Se l’Inter non dovesse vincere lo scudetto ci dobbiamo essere noi”.
È fondamentale vincere domani o non perdere? “Vincere sarebbe simpatico, ma non perdere sarebbe importante, perché ce la potremo giocare ancora”.
Ha plasmato questo gruppo adesso? “La plasmavo anche prima, l’importante è che si creda sempre su quello che si fa”.
Giocherà Perrotta per uno schieramento più prudente? Punterà cosi sulla vecchia guardia? “Sì”.
Si è fatto poco riferimento alla gara dell’andata. La Roma fece una bella partita. Ripartirete da lì confermate il tridente? “Ci sto pensando. Non vi dico la formazione . Ci capiamo o no? Non ho mica l’orecchino al naso (ridendo)”.
L’inter è fortissima, ma lei è d’accordo che il campionato sarà deciso dalle motivazioni anche delle altre squadre che si devono salvare ? “Questo è un argomento che dovremo affrontare dopo l’Inter, dobbiamo pensare solo alla prossima partita, non possiamo pensare a quelle dopo come il Bari o l’Atalanta. Il campionato è difficile per tutti e lo sappiamo, ma adesso il problema è l’Inter”.
Domani non è l’ultima spiaggia? “No assolutamente, perché dovrebbe esserlo?”.
È una rivincita per lei rispetto alla situazione difficile della Juventus? “Non è una rivincita, è solo una costatazione di quello che pensavo ed ho avuto ragione anche questa volta”.
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