Categorie Articoli by CdR Scritto da Petra domenica, 28 Marzo alle ore 11:13
Proprio alla vigilia della domenica delle Palme non poteva che intervenire Lui. Quella palla che cozza violentemente sul palo ad una manciata di secondi dalla fine è stata guidata dalla mano divina, perché questa volta il furto non poteva essere compiuto. L’immagine di Milito che sta per scoccare il tiro dell’ingiustizia ha mandato in onda un film nella nostra mente con il solito triste finale. Ma stavolta lo sceneggiatore ha deciso che la storia non può essere sempre quella, che se è vero che il mondo è de fii de na mignotta e furbi ogni tanto na bastonata arriva pure a sti stronzi. La partita perfetta, la partita capolavoro. Un primo tempo affrontato senza paura a viso aperto. Ranieri da fiducia alla squadra e conferma le tre punte. Poco da perdere tutto da guadagnare. L’Inter all’inizio fa da spettatore anzi fa parecchi falli e i giallorossi si rendono pericolosi con i calci piazzati. Il vantaggio nasce su una punizione di Pizarro intercettata dalla testa di Burdisso, a Julio Cesar trema la pargoletta mano e De Rossi insacca di punta. Solo nel finale della prima frazione di gioco i nerazzurri si riaffacciano in avanti, colpendo anche una traversa con Samuel, ed è il preludio di quello che sarà a inizio ripresa. Premono gli ospiti anche se fanno fatica a creare occasioni nitide. Ci vuole quindi l’assist del guardalinee, prontamente sfruttato da Milito, che non vede un fuorigioco di Pandev che anche una talpa non avrebbe avuto problemi a segnalare. La cosa positiva è che i giocatori della Roma non si rendono conto dell’accaduto e quindi il nervosismo non li attanaglia. Cosa invece che contorce noi poveri tifosi. Ma c’è Luca Toni pepperoni che ci porta alla soglia dell’infarto. L’attaccante trasforma in oro colato una straccio bagnato lanciato da Taddei. Nuovo vantaggio e l’Olimpico esplode. Mourinho dispiega tutto il suo arsenale rimanendo senza centrocampo. Ma l’Inter fa paura lo stesso anche senza logica. Si contano i minuti, i secondi, i nanosecondi, na faticaccia immane. Poi in uno stadio già illuminato arriva la stella cometa. Siamo a Pasqua e non a Natale è vero ma noi abbiamo la fortuna di averla tutto l’anno. Entra il capitano affinchè la festa sia completa. Ma c’è il fattore arbitro che in queste partite non manca mai. Rigore netto su Brighi, sarebbe stato non solo il gol sicurezza ma anche il sigillo di Checco nostro. Morganti nega e si pulisce la coscienza con il giallo per simulazione al centrocampista giallorosso. Il cuore sui duecento battiti per gli ultimi battiti di orologio, prolungati oltre misura sempre da fischietto ascolano. E si arriva all’infarto collettivo quando Milito si ritrova nel cuore dell’area di rigore libero di battere a rete. Quei due tre secondi che passano tra la palla che sta per arrivare all’attaccante argentino e la stessa che sbatte sul palo durano un eternità. Come passare dalla ‘morte’ alla ‘vita’, sai già che l’ennesima ingiustizia si sta per compiere, poi invece arriva la resurrezione. Bello perché questo gruppo che troppe delusione ci ha regalato nel recente passato ce la sta mettendo tutta. Vedere Vucinc e Menez costantemente occuparsi della fase difensiva ci fa capire che il Mister ha conquistato tutti. La rotta è stata segnata, vedremo se le condizioni meteo ci consentiranno di arrivare li dove vogliamo. Godiamoci questo momento magico, la Roma è tutto questo! Pallino sempre in mano a loro, noi continuiamo per la nostra strada. petra@corederoma.it |
