sabato, Aprile 20, 2024 Anno XXI


Chi è appassionato di romanzi dalla narrazione fantastica, conoscerà l’auspicio invocato dall’Alchimista secondo cui “l’ora più buia è sempre quella che precede il sorgere del sole”.

La sfida con i provinciali giunge così con tempismo perfetto e proprio nel momento in cui tutto l’ambiente aveva bisogno di uno scatto d’orgoglio. Il ruolo di gregario del resto è un po’ questo e gli amici sbiaditi non ci si sono sottratti, ligi al dovere e ordinatamente ai propri posti fori dal Tempio.

Applausi per il rispetto dei ruoli ma anche per lo sciopero degli irriCucibili, che giunge con appena tre anni di ritardo rispetto a quello della Sud.

Curva Sud che ieri ha sfoggiato una bellissima coreografia con tutti i simboli storici della Roma tranne quello attuale. Una curva finalmente compatta e che ha spinto la Roma ad un risultato strameritato, ancorché maturato in una partita dai ritmi non esaltanti ma comunque carica di significati e pressione.

Non si era partiti benissimo, con i laziesi più ordinati e manovrieri per i primi venti minuti e autori di qualche occasione tiro in porta non irresistibile.

Fortunatemente  l’insperata botta di culo (Pellegrini per Pastore) riportava i nostri in parità numerica, dandogli così la presenza e la corsa per guadagnare quei 15/20 metri di campo necessari per bucare Strakosha con il gol tacco ed altre due volte, e portare cosi a casa i treppunti con annessa esultanza da finale mondiale di Kolarov, che è evidentemente ancora legato ai suoi vecchi tifosi.

La settimana giallorossa è stata segnata anche da altri eventi. Al di là della vittoria col Frosinone, hanno fatto molto rumore alcuni estratti del libro del Capitano, in cui chiarisce il ruolo di Spalletti, ma soprattutto di Baldini, poi dimessosi, nella sua decisione di appendere gli scarpini al chiodo.

Ieri, le dichiarazioni di De Rossi apparse tutt’altro che casuali, che qualificano Sabatini e non Monchi come “nostro direttore sportivo”, sembrano far finalmente emergere lo scontro che si sta consumando da mesi tra lo spogliatoio e la società delle plusvalenze.

Scontro che un po’ profeticamente avevamo auspicato nello scorso redazionale e che sta lentamente facendo arrivare tutti i nodi al pettine.

Annate avanti ragazzi. Picchiate duro. Sbatteteli fori dai cojoni a questi che dei nostri colori e dei nostri sentimenti non gliene frega un cazzo; e non sarà certo una vittoria in un derby a farci cambiare idea.

Voi siete i figli di Roma e Capitani. In questo momento, se davvero vogliamo che il sole risorga, è necessario guidare in campo ma anche fuori.