giovedì, Maggio 02, 2024 Anno XXI


Con il cuore in altalena, come sempre, torniamo da Madrid con una sconfitta inutile, ma non immeritata, e con la filosofia del marito cinese applicata dalla polizia madrilena, che può essere riassunta in “io te meno, tanto tu lo sai che hai fatto”.

Nella squadra qualche interprete non è all’altezza del copione e, quando i teatri si fanno importanti, non dispone della personalità necessaria a imporsi sulla scena. Fa parte di un percorso, lo sappiamo, ma è opportuno ricordarlo.

Lamentele? Non direi. Sano pragmatismo così come ci ha insegnato il Mister, che è, in questa fase, il vero atto rivoluzionario di questa Roma americana 2.0. Al comando abbiamo un uomo finalmente serio ed equilibrato, che guida una squadra che deve essere sempre più a sua immagine e somiglianza. Seria ed equilibrata, coraggiosa e generosa.

Ci siamo portati a casa nel frattempo una serie di risultati positivi in campionato, culminati nella vittoria chiara e netta sugli alienati, che hanno subito iniziato quello che gli riesce meglio: la tiritera del sorcio rosicone. In questo ambito va registrato uno stadio finalmente all’altezza di una grande tifoseria, anche se qualche sbavatura in Curva ancora esiste, ma non è facile far quadrare cerchi che sono stati costruiti su esperienze diverse e percorsi diversi. A volte un passo indietro o uno di lato servirebbero a ricompattare la testuggine, ma bisognerebbe prescindere da esercizi di retorica. Se ancora oggi, a distanza di quaranta anni, risulta nitida nel ricordo e fonte di ispirazione l’esperienza del Commando una ragione ci sarà. O no?

Sta piano piano rientrando nei canoni un confronto con le istituzioni che sembrano aver capito, almeno lo speriamo, che quello che desideriamo più di ogni cosa è tifare la Roma con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. La fantasia, la passione, la determinazione, il fomento. Nulla di più e nulla di meno.

Ora ci rimane un altro passo per entrare nell’elite europea tra le prime sedici squadre del continente. In mezzo c’è il Qarabag che non va sottovalutato. Rispetto, ma non preoccupazione, per centrare finalmente un traguardo da tanto tempo inseguito e che sarebbe stato follia sperare il giorno del sorteggio a Montecarlo. Ci dobbiamo però mettere del nostro, rendendo lo stadio all’altezza delle migliori tradizioni. E’ la CL e la cornice deve essere degna, come la festa che ne scaturirà. Sta a noi e solo a noi riempire il Tempio e sta a noi e solo a noi sostener la Roma.

Ad Maiora