giovedì, Maggio 01, 2025 Anno XXI


Chissà se questa prima domenica decembrina verrà ricordata negli annali della Roma per la vittoria sull’Udinese o per la secessione aventiniana, meglio circomassimiana, di una parte consistente della Curva Sud.
Entrambi eventi sofferti a modo loro ed entrambi degni di passare ai posteri.
Non mi permetto di commentare le ragioni della secessione, che rispetto, e lascio che i protagonisti dicano la loro.
Io, per quel poco che ho capito, essendo lontano, anche fisicamente, dagli umori della Curva più amata, posso solo citare i versi di un grande poeta romano, Trilussa, che di se stesso disse:
Mentre me leggo er solito giornale
spaparacchiato all’ombra d’un pajaro
vedo un porco e je dico: – Addio, majale! –
vedo un ciuccio e je dico: – Addio, somaro! –
Forse ‘ste bestie nun me capiranno,
ma provo armeno la soddisfazzione
de potè di’ le cose come stanno
senza paura de finì in priggione.
Qualcuno, forse con un anelito di eccessiva semplificazione, l’ha definito lo sciopero del tifo.
Non sono certo che il paragone sia pertinente.
Si sciopera contro il lavoro usurante.
Ma tifare stanca?
A me pe gnente.
E’ vero, ci sono partite in cui esci dal Tempio stremato peggio che se avessi giocato novanta minuti.
La Roma poi, da sempre, nun ce fa mancà gnente, da sto punto di vista.
E pure domenica, sopra di uno nel punteggio e addirittura di due negli uomini in campo, c’ha fatto strippare fino al novantatreesimo… e quanti calci all’aria ho tirato per buttarlo io in rete il maledetto pallone della sicurezza, mentre i nostri in campo s’appanicavano senza costrutto in una delle tante edizioni del masochismo romanista.
E poi siamo sicuri che i circomassimiani hanno scioperato?
A giudicare dalle immagini e dai racconti hanno tifato come sempre, più di sempre, con tutti i colori, i megafoni, gli striscioni che una legislazione miope gli impedisce di portare con loro al Tempio.
Perché in Itaglia funziona così.
Invece di correggere le distorsioni si abolisce l’organo.
Così anche per il tragico scenario dell’aggressione alla signora Giovanna di cui, in un assordante silenzio, si è compiuto il primo mese.
Hanno chiuso la stazione ferroviaria, invece di presidiarla con maggiori misure di sicurezza… e ogni commento sembra vuoto e amaro al cospetto di tanta ignavia.
E allora invece di dialogare col tifo, renderlo partecipe, responsabile, vivo e colorato, semplicemente lo si abolisce.
Perché una cosa a mio avviso deve essere chiara.
Tifare non è assistere alla partita seduti e composti, carini e pettinati.
Tifare è vivere la partita con tutte le espressioni di creatività possibile che non facciano male al prossimo.
E allora mi sorge il dubbio che il vero sciopero del tifo si sia consumato al Tempio e non fuori di esso.
Solo che non è stato vero sciopero, è stato l’effetto della serrata, la serrata di chi chiude le porte al tifo senza manco tentare di comprenderne le radici e le ragioni.
A forza di tornelli, giri di vite e chiavistelli, perquisizioni e divieti hanno sfrattato il tifo dal Tempio e questi sono i risultati, o meglio, domenica se ne sono visti i risultati.
Dicono poi i cronisti che ad un certo punto i partecipanti alla secessione abbiano tirato fuori un pallone e si siano messi a giocare così sotto la pioggia.
Non credo che questo facesse parte della protesta, ma involontariamente o meno lo è stato.
A me ha ricordato La compagnia dei celestini, del grande Stefano Benni, e il suo Campionato Mondiale di Pallastrada un avvenimento da svolgere in totale segretezza, perché la pallastrada e i suoi giocatori erano malvisti da qualsiasi autorità.
E allora no, tifare non stanca affatto, ma quando certi provvedimenti ti fanno cascare le braccia, ti chiudono la bocca sì, un po’ ti logora l’anima.
E questo senso di logoramento da involuzione carbonara del tifo, quello vero, ha preso anche me, lo confesso, che pure domenica ero al Tempio, al mio posto ai Distinti Nord, come sempre, convinto che la Roma non vada mai lasciata sola.
Non so dire però onestamente cosa farò la prossima volta, se mai ci sarà una prossima volta…

Marforio