venerdì, Giugno 20, 2025 Anno XXI


di Manu 1927

Quando la Roma campione d’Italia 1941/42, nella primavera inoltrata, venne a Santa Maria degli Angeli (Assisi), per giocare una delle tante amichevoli esibizione dopo il trionfo dello stadio PNF (Flaminio), fu un avvenimento d’aggregazione per tutti i tifosi di calcio dell’ Umbria.
Masetti, Amadei, Krieziu, la scattante ala destra albanese (poi da osservatore scopritore del “capitano” Giannini), coi loro compagni, misero a rischio i propri garretti sul campo in terra battuta della cittadina umbra.
Per l’occasione la squadra locale fu rinforzata dai migliori calciatori delle squadre dei paesi limitrofi allo scopo di opporre una pur minima dignitosa resistenza contro i “Mostri sacri” dell’èlite nazionale.
Al tempo era cosa rarissima che una squadra di serie A si allenasse in provincia e per l’occasione il campo era gremito.
Tra i giovani “virgulti” chiamati a rimpolpare le scarne fila dei padroni di casa c’era mio nonno Lamberto, classe 1923, promettente ala sinistra del A.C. Bastia.
Era un atleta veloce nonostante l’altezza, ma facilitato dalla magrezza naturale dell’epoca, gambe nervose innescavano muscoli immacolati.
Le sue “volate” sulla fascia erano proverbiali per chi lo conosceva, ma non per Acerbi, il terzino destro della Roma che all’inizio snobbò il compito, poi colpevolmente il giovane e infine, di fronte alla folla che si esaltava ogni qualvolta veniva “saltato”, tentò l’intervento rude.
Masetti, ch’era un gran signore, prese le difese del giovane e nonostante ne incassasse, da lui, un goal, gaudio magnum della platea in delirio, lo diffidò dal tentare l’azzoppamento del bastiolo.
Da allora mio nonno è passato alla “piccola” storia paesana per quella performance e ancor’oggi, ottantacinquenne, non è raro che incontrando un sopravvissuto venga appellato: “a Lambè, che gol a Masetti!”

P.S.: mio nonno era un tifosissimo della Roma… e lo rimase.