Categorie Articoli by Gens Romana Scritto da Marforio domenica, 21 Dicembre alle ore 10:28
Chiunque abbia fatto un po’ di esperienza di vita all’aperto sa cosa vuol dire prepararsi all’ambiente e al clima che si troverà. Non serve essere stati boy-scout o guide alpine per saperlo. A volte basta un po’ di buon senso. E la cinematografia è piena di damine fresche di coiffeur che pretendono di affrontare la giungla coi tacchi a spillo e di irrorare di profumo francese il dorso degli elefanti. Ogni volta che va al Cibali la Roma sa cosa l’attende. Un ambiente infame, col pubblico urlante ad un metro dal terreno di gioco e decine di non addetti ai lavori a bordo campo. La squadra del Catania, coi vari Baiocco, Zenga e compagnia urlante, è tutt’uno con questo ambiente e anche gli arbitraggi, “digiamolo”, s’adeguano lasciando correre sin troppo quello che in altri campi, compreso il nostro, è normalmente sanzionato. Il Cibali è il doveroso contrappasso per i romanisti che fanno professione di odiare il calcio moderno. Perché non c’è nulla di più antico del modo di tifare del Cibali. Con ciò, sia ben chiaro, io non voglio affatto accusare i catanesi. Il bollente catino in cui riescono a trasformare la loro roccaforte è per certi versi un loro merito e se poi a noi lo stesso a casa nostra non è consentito per questioni fisiche e per maggiori controlli non possiamo prendercela con loro. Tag:marforio |
