mercoledì, Maggio 01, 2024 Anno XXI


Ieri era il compleanno di mia moglie e come regalo mi sono procurato i biglietti per il suo cantante preferito insieme a Baglioni,GIANNI MORANDI, che si esibisce in uno spettacolo itinerante molto bello con accompagnamento di sola chitarra.
Spettacolo piacevole e veloce di oltre due ore durante il quale, non visto,ogni tanto osservavo lo sguardo rapito di mia moglie che guardava Morandi cantare e quasi dava l’impressione di vedere un fantasma tanto che a un certo punto le ho detto”…guarda che è lui in persona mica un fantasma…”. Tutto il repertorio ed un omaggio a Modugno con “Nel blu dipinto di blu” che apre il concerto, Modugno fu colui che spinse il Nostro a diventare cantante, ed un bellissimo “Che sarà” accompagnato dal contrabbasso e che quelli della mia generazione ricordano in una commovente versione di Josè Feliciano. Ad un certo punto la strepitosa storia dell’incontro con Micheal Jackson e del suo cuoco pakistano “de Roma”,che m’ha fatto lacrimare dalle risate e poi il finale con i suoi pezzi migliori.Fra questi,ovviamente,”C’era un ragazzo” al quale nella seconda strofa ha cambiato qualche parola :”C’era un ragazzo che come me amava EROS e VASCO ROSSI,girava il mondo ma poi finì a far la guerra in AFGHANISTAN…”Me s’è gelato il sangue.Ho pensato soltanto “FLAVIO SBRIGATE A RITORNA’ PER FAVORE…”
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L'”ARTIGLIO” è una delle società più gloriose del calcio romano,ma GLORIOSE di gloria no di chiacchiere come certe “Pippe Nere” vanno raccontando. Prende il nome, come tutti sapete,da un sommergibile italiano affondato in circostanze mai definitivamente chiarite il 7 dicembre del 1928 in Atlantico durante un’operazione di recupero di un relitto, lavoro per il quale all’epoca avevamo i migliori specialisti del mondo pur con mezzi minori rispetto alle Superpotenze marinare del tempo. “ARTIGLIO” nome glorioso e importante e sinceramente sono stato contento quando ho saputo che mio figlio avrebbe giocato lì domenica mattina. Un campo, quello di Via Boemondo, che ha fatto la storia del calcio giovanile e non solo di Roma, dove anche mio padre ha giocato col Cynthia di Genzano nei lontani Anni Sessanta. Confesso di essere arrivato al campo emozionato e dopo aver lasciato mio figlio nello spogliatoio me ne sono andato in giro a cercare foto e storie che riguardassero l'”ARTIGLIO”. Ho trovato poco ma ho respirato un’aria che mi è rimasta dentro.
La partita è andata bene.Il portierino dei nostri, Arturo, ha fatto il fenomeno, tanto che ho pensato che fosse lui il vero “ARTURO” che fa il secondo a Doni.
Una storia bella e suggestiva quella dell'”ARTIGLIO”.
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Era importante Roma Fiorentina.Una classica,una partita che ha fatto Storia.
Ormai ci troviamo lì da anni sempre gli stessi abbonati. Quest’anno ho due nuovi arrivi,un signore sulla cinquantina e suo nipote che si sono spostati di due posti perchè dov’erano loro la partita la vedono in piedi e non è il caso.
Come sempre si parla di tutto e prima del derby si parlava di politica e dello stato italiano.Io me ne sono uscito con una frase che voleva essere una battuta amara “…tra qualche anno ci diranno che il pilota di Ustica si è suicidato per amore…”. Oggi quel signore mi ha raccontato una Storia su Ustica che riguardava da vicino il ragazzo che è con lui ed io mi sono scusato perchè ovviamente non sapevo. Lui mi ha detto di non preoccuparmi anche perchè non potevo sapere.
La partita l’abbiamo sofferta insieme ma l’abbiamo portata a casa ma il pensiero del ragazzo mi fa ancora compagnia.
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Storie di amici,di gloria,di gente comune,di affetti.
Storie di un fine settimana di un tifoso della Roma.