domenica, Aprile 28, 2024 Anno XXI


Autore: Flavio (afgano)

Riflettevo sulla parola “furto”, certamente non dal punto di vista giuridico. Pensavo al sistematico furto delle passioni e dei ruoli, che poi descrivono la vita di ogni uomo, di ogni uomo tifoso, forse di più se romanista dalla nascita. Mi soffermavo sull’appropriazione di tanti momenti, dorati o insignificanti non importa. La memoria si muove su immagini senza tempo, fossero Duci, Re ed Imperatori, Comunisti e Papi, numeri 10 e bassi portieri dalle lunghissime braccia a ricordarcelo. Da che esiste il mondo ci sono stati e ci saranno individui che continueranno a rincorrere, a prescindere dal momento storico, la vittoria sull’anonimato, che per alcuni è sinonimo di dolore e che, natura umana insegna, non passa quasi mai attraverso l’amore. Purtroppo, nella non curanza e nella mancanza di scrupoli, l’amore e le sue infinite forme (amor di squadra compreso) hanno sempre trovato e troveranno altri uomini pronti ad usarle, indirizzarle, plasmarle, addirittura congelarle in esperimenti politici, manageriali, mascherati da progresso (spesso economico, personale). In tutto questo, possiamo riconoscere il ladro e forse la vittima. Il ladro, a mio modo di vedere, si riconosce facilmente. Ladro chi ha fatto impugnare armi ad inconsapevoli giovani inesperti in nome di un qualsiasi credo; ladro chi urla in coscienza e non slogan sporchi di sangue; ladro chi attraverso la altrui paura, fomenta l’odio e l’intolleranza; ladro l’ignorante che fomenta la propria paura; ladro chi si appropria della storia ormai nota e ricettatore chi la rivende “nuova” con gli sconti di pena, lavata e pronta per l’uso; ladri i cantanti profeti che cantano “noi siamo”; ladri gli scrittori che dicono “voi siete”; ladri i comici politici ed i “politici comici presidenti” ed i loro paria; ladri i giornalisti “scoopcomandati” con tornaconto del proprio conto (materiale e più tristemente psicologico…vedi “paria”). Chiunque non abbia la pulizia morale per intervenire o per farsi da parte, per quanto mi riguarda, è un ladro. E le vittime? …ora la questione si complica. Una risposta certa probabilmente nemmeno esiste. Mi domando: forse tutti? Chi non ha mai avuto la sensazione di essere defraudato di una emozione condivisa ma pur sempre privatamente vissuta e quindi unica? E quanti, vivendo intensamente una passione, soffrono la frustrazione di vederla malamente rappresentata o raccontata? Sicuramente vittima è chi comunque non si arrende. Lo stesso non potrei dire per chi non fa lo sforzo di capire e che, passivamente, gira le spalle. Quindi, chi è che ha subito il furto? Io mi ritengo fortunato, almeno una vittima credo di conoscerla, si chiama Paolo e mi insegna tanto. Paolo è romanista da quando aprì gli occhi (si narra che pisciò addosso all’ostetrica che impunemente indossava un camice colorato di bianco e di azzurro). E’ cresciuto con il giallo ed il rosso tra improponibili trasferte ed innominabili amichevoli accompagnato da genitori ultras; Come molti di noi ha passato annate (o stagioni) a pregare che Musiello fosse Cruyff e che la Roma, la “sua” Roma, si salvasse. Poi la Roma ha iniziato a vincere qualcosa e lui non è cambiato, la stessa passione, la stessa intensità; lui non è uno che si dimentica i momenti neri perché li ha stampati nella testa e nel cuore di adolescente ed ora di padre. Paolo che conosce ogni evento della Roma passato. Paolo che fa gli scongiuri. Paolo grande intenditore di calcio che se fosse in mio potere lo consiglierei a qualsiasi tecnico, della Roma ovviamente. Paolo che non tifa mai contro, Paolo che non offende mai platealmente, che urla la sola passione per la Roma, soffre, da ordini all’allenatore di turno e pontifica il resto dello stadio sudando come un maratoneta. Paolo, che ai derby si spoglia, anche nel freddo mese di dicembre. Paolo che è una persona onesta, un grande tifoso, che neanche in disgrazia abbandonerebbe mai la Roma. Paolo, che per tutto questo è una vittima di uno dei tanti furti. Non è vero che le persone, che i tifosi sono tutti uguali. Prendete esempio. Non usurpate ciò che non avete capito e che non capirete mai. Non rubate più la passione delle persone oneste in nome di un improbabile concetto di informazione, della politica e del maledetto portafoglio. Se rubate la passione rimarrete senza Paolo, rimarrete senza penna, senza tessera e purtroppo per voi, senza puttane da pagare. Senza un minimo di persone oneste non si và avanti. Per favore, per Paolo e per le persone ed i tifosi leali ed onesti come lui, fatevi da parte.

PS: ora che non ci sono più cristalli da infrangere e pochi buoni libri da bruciare inizio ad avere paura per me e per il mio mouse…

Da: La Compagnia dei Celestini di Stefano Benni

Diva DISPALLA, tu che governi le sponde e gli spigoli, tu che con sghemba e beffarda mano fai impazzire le traiettorie e sbilenchi le parabole, tu che fai dei piedi un micidiale impacci, che annebbi la vista ai portieri e appanni i riflessi ai difensori, che annodi le gambe all’ala in fuga e restringi la rete davanti al centravanti, tu che hai come inno boati di dileggio e urla di delusione, tu che spalmi il pallone di veleni e lo rendi complice dei più sesquipedali svarioni e dei lisci più vergognosi, tu che fai sbagliare gol già fatti e ordisci congiure di autogol, tu che puoi trasformare il pallone più docile in un indomabile folletto tu, DISPALLA, aiutami a cantare le gesta dell’incontro che seguirà, poiché della palla strada sei la Musa ispiratrice e al tuo volere ogni polpaccio si inchina, anche quelli del calcio maggiore che si finge adoratore ma sa che da un momento all’altro il tuo potere può sconvolgere la squadra più blasonata, il campione più collaudato.