Categorie Articoli by Gens Romana Scritto da autori vari mercoledì, 5 Novembre alle ore 09:12
Autore: Marco “Elvis” Appena nato ti fanno sentire piccolo Comincia così una famosa canzone di John Lennon. • 11 vittorie consecutive fatte da una squadra onesta e modesta, un record battuto l’anno successivo dall’ambrosiana in uno dei campionati più tarocchi della storia del calcio; E poi? Qualcuno ha creduto davvero che la Roma fosse la squadra più forte del mondo. E forse questo è vero in una partita secca. Nel lungo termine, però, pagano i soldi investiti e le rose a disposizione. L’anno scorso siamo stati campioni d‘Italia per mezz’ora. Qualcuno sostiene che l’ambrosiana aveva accumulato un congruo vantaggio “illegalmente”; qualcun altro sostiene che i pareggi di Firenze e di Empoli, quello in casa con la Juve, o il derby perso con il gol dell’albanese abbiano pregiudicato la stagione della Roma. Forse potremmo aggiungere il rocambolesco 4-4 col Napoli, fino alla punizione di Diamanti. Ma al di là di tutto rimangono gli 82 (dico 82) punti conquistati da una squadra che ha incantato per tutta la stagione. Allora il tifoso innamorato della Roma come me, che pur non andando allo stadio questa sera si metterà davanti alla televisione per assistere all’ennesima disfatta, non può esimersi dal chiedersi: C’è del marcio a Trigoria? Può darsi. La Roma, la mia Roma, ha una potenza economica e tecnica che le consente, al massimo, di competere per le piazze d’onore. Non ha, e lo sappiamo, né i soldi né i giocatori per garantirsi una stagione intera ad altissimo livello. Tralasciamo per il momento la variabile “peso politico”. Società: manca papà Franco, il suo carisma e la sua forza, ma bisogna ammettere che comunque negli ultimi anni la malattia l’aveva talmente fiaccato da impedirgli di essere presente come voleva. Per il resto la società è rimasta la stessa, composta da un presidente donna e da alcuni dirigenti giovani i quali, nel triennio appena trascorso, dovrebbero aver maturato esperienza, e dunque dovrebbero essere migliorati e non il contrario. Quando non è stato possibile fare mercato abbiamo agito con oculatezza prendendo onesti parametri zero; quando c’erano 4 soldi abbiamo agito con scaltrezza ricorrendo a comproprietà e prestiti, quest’anno che di soldi ne abbiamo spesi almeno 8 abbiamo fatto un disastro? Manca un centravanti, è vero. Ma mancava anche quando avevamo il miglior attacco del campionato. Con i 22 piedi che scendono in campo ogni domenica non siamo in grado di primeggiare, ma possiamo giocarcela con tutti. Gli 11 cervelli cui appartengono i 22 piedi, invece, penseranno di essere sprecati per una società che non può ambire a grandi traguardi. Vuoi mettere la soddisfazione professionale di vincere uno scudo a Milano stando seduti in panca (Chivu e Mancini) per 5 milioni netti a stagione? Per non parlare poi del piacere incommensurabile di prendersi la tintarella nella solare Torino, salvo capire che c’è più sole a Milano 1 – vendere la società pregando che non arrivi un mafioso russo, uno speculatore americano o un faccendiere nostrano, ma sperando nel messìa pieno di quattrini ed innamorato della Roma. 2 – licenziare il tecnico adottando una soluzione ponte (santi numi, ma chi?) per riparlarne l’anno prossimo (si, ma con chi?) 3 – fare chiarezza ed eliminare le mele bacate. Mettere fuori rosa chi rema contro. Emarginare chi non crede nel gruppo. E mandare in campo 11 operai con la voglia di diventare ancora eroi. In fondo il tifoso romanista cosa chiede ai suoi eroi? Di vincere trofei a costo di scandali, doping e intrallazzi? NO. Chiede loro semplicemente di onorare la maglia. Di essere eroi per 90 minuti, a Milano, Madrid e Lione. Il tifoso chiede umilmente di potersi sentire un eroe anche lui per un giorno. Nulla di più. WORKING CLASS HERO IS SOMETHING TO BE |
