lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


La storia mi è sempre piaciuta. I miei genitori da piccolo mi raccontavano Storie Giallorosse mirabolanti. Partite epiche e giocatori eroici.Losi contro la Sampdoria, Panetti co la gamba rotta dentro un secchio d’acqua gelata vicino al palo…”Historia magistra vitae” niente da fare, i nostri padri latini avevano capito tutto come al solito con qualche giorno d’anticipo…
Ecco la storia: per me un rifugio sicuro nei momenti drammatici.Cerchi conforto e un segno nella storia.
Il segno di oggi è eloquente: lunedì 21 ottobre 1940 le ruspe iniziano,su preciso volere del Duce,la DEMOLIZIONE DI CAMPO TESTACCIO.
Ruspe e macerie sono immagine di distruzione e desolazione.
IL MITO E LA STORIA RIMARRANNO SEMPRE VIVI.
Ruspe e macerie sembrano passate sulla nostra amata Roma in questi due maledetti mesi.
A maggio avevamo vinto lo scudetto, solo formalmente finito all’Inter. Il campo aveva detto Roma.
Spesso il successo mette più paura del fallimento.
Dal fondo puoi solo risalire.
Dall’alto puoi solo cadere e le nostre cadute sono storicamente fragorose.
Succede tanto forse troppo in pochi giorni.
Tutti sappiamo e tutti abbiamo visto, inutile ripetere.
Allora forse è meglio cercare nella storia recente e meno recente un segno ed un conforto.
Il presente è duro da accettare. 4 sconfitte in 7 partite ,quante lo scorso intero campionato.
La Champions League che rischia dopo il doppio confronto col Chelsea di essere solo un ricordo.
Una situazione societaria drammatica oltre ogni limite. Senza nessuno che prenda una decisione. I debiti che ci attanagliano. Scene già viste alla fine dell’era Viola. Speriamo non si ripetano.
E poi il depauperamento costante del parco giocatori. Che se non sarà Champions League saremo costretti a ridurre drasticamente con dolorose cessioni a prezzi da usura…
Scenario inquietante.
Lo scorso anno c’erano 11 ruspe con la maglia giallorossa.
Adesso c’è solo un capocantiere addetto alle demolizioni.
E tante macerie.
Campo Testaccio c’hai tanta gloria
nessuna squadra ce passerà
ogni partita è ‘na vittoria
ogni romano è bon tifoso e sa strillà