venerdì, Aprile 19, 2024 Anno XXI


Dopo aver girato “Mamma Roma” nel 1962, la sua attività cinematografica si ferma. Non riesce più a trovare copioni che riescano a stimolare la sua voglia di impersonare donne vere, forti, di carattere. Celebre infatti resta la sua frase: “Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle.
Devono essere vere, ecco tutto.”
Dopo quasi dieci anni, a partire dal 1971, decide di cimentarsi in films destinati al pubblico televisivo. Aveva sempre guardato con sospetto la televisione (rare infatti sono le sue apparizioni televisive), ma in quell’anno decide di girare un ciclo di tre mini-films intitolato “Tre Donne” diretto da Alfredo Giannetti. Di questo ciclo fanno parte: “La Sciantosa”, splendida pellicola ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, che vede la partecipazione di un giovanissimo Massimo Ranieri e in cui la Magnani ci regala la sua famosissima e struggente interpretazione della canzone “O Surdato ‘nnammurato”; “1943: Un Incontro”, sempre ambientato all’epoca dell’occupazione nazista e che la vede al fianco di Enrico Maria Salerno; e infine “L’Automobile”, in cui un’ex prostituta cerca di cambiare il suo status sociale acquistando appunto un’automobile, che nei primi anni ’70 cominciava ad essere simbolo di benessere. Sempre del 1971 è il film “Correva l’Anno di Grazie 1871”, che venne distribuito prima nelle sale cinematografiche, e successivamente passato in televisione.

Viene purtroppo colpita da un tumore al pancreas, che la costringe a ritirarsi definitivamente e la porta alla morte, dopo un ricovero alla clinica “Mater Dei” ai Parioli, il 26 Settembre del 1973. Ai suoi funerali, oltre ad amici e personalità di ogni genere, partecipa tutta la Roma popolana che lei amava tanto e che tanto l’aveva amata. Le sue spoglie riposano nel cimitero di San Felice Circeo, a pochi passi dalla sua amatissima villa.

Prima di chiudere questo lungo e doveroso articolo sulla più grande attrice che l’Italia abbia avuto, ci permettiamo di citare qualche piccola curiosità:

Nel 1961 le fu proposto il ruolo di Cesira nel film “La Ciociara”, che inizialmente doveva essere diretto da Geoge Cukor e interpretato da Anna Magnani e Sophia Loren nel ruolo della figlia. Ma lei rifiutò questo ruolo, che fu poi interpretato dalla Loren. Al rifiuto della Magnani, anche Cukor abbandonò il progetto registico, che fu quindi affidato a Vittorio De Sica.

Anna Magnani è inoltre una delle poche personalità italiane ad avere una Stella nella celebre “Hollywood Walk of Fame”, la famosa strada di Hollywood composta da due marciapiedi in cui sono incastonate oltre 2.400 stelle a cinque punte in ottone, con i nomi delle più grandi celebrità dell’i ndustria dello spettacolo mondiale.

Chiudiamo questo viaggio nella vita di Anna Magnani con la citazione della descrizione che di lei fa Suso Cecchi D’Amico, giornalista, ma soprattutto sua grande amica:

“Nannarella aveva un carattere impossibile, passionale, estremo […] Non era bella, spesso cupa come il suo cane lupo color dell’ebano. Aveva sempre le occhiaie, un colorito terreo e i capelli neri come non si può immaginare, della consistenza di una matassa di seta pesante. Le gambe erano magre e leggermente storte, era piccolina e forte di fianchi. Aveva un décolleté splendido, come pure lo erano le mani e i piedi. Dovunque entrasse e in scena, non guardavi altri che lei.”