lunedì, Maggio 12, 2025 Anno XXI


L’avvento dell’Ing.Dino Viola e la guida tecnica affidata a Nils Liedholm nella stagione 79/80 avevano già portato frutti tangibili. Una squadra competitiva e la terza Coppa Italia.Forse la storia stava cambiando davvero e per noi che venivamo da decenni di grandi illusioni e cocenti delusioni era tutto molto irreale…Nella stagione 80/81 arriva Paulo Roberto Falcao, che quelli della mia veneranda età avevano visto fugacemente giocare in un Torneo del Bicentenario del 1976 in un Brasile-Italia 4-1.
Falcao ci introduce nell’Era Moderna della storia giallorossa. Finisce il MedioEvo.C’inseriamo stabilmente nel gotha del calcio nazionale e cominciamo a dare fastidio…molto fastidio. Si comincia a sentire una locuzione a noi fino ad allora sconosciuta : mentalità vincente.Si scende in campo sempre per vincere,anche in trasferta dove un pareggio diventa una mezza sconfitta.Una svolta epocale.
La stagione 80/81 è quella del gol di Turone, ma il rammarico è più per i 7 pareggi in casa,alcuni dei quali con squadre di livello assolutamente inferiore che addirittura,il Como, retrocederanno.
Silvio PAOLUCCI è un giovane attaccante dell’Ascoli che porta in vantaggio i bianconeri al 3* minuto del primo tempo. Finirà 4-1 per la Roma con reti di Scarnecchia,Pruzzo,Autorete di Bellotto e Ancelotti.E’ il 21 dicembre e la Roma passerà il Natale da sola in testa alla classifica.Naturalmente non vi dico quanti gol segnò Paolucci quell’anno…
Poi il 15 febbraio 81 si torna a Brescia dopo 11 anni. Passiamo in vantaggio con Agostino al 43*.Passano però soltanto 4 minuti della ripresa e CRIALESI,acquistato l’anno prima dall’Inter insieme ad un terzino di nome Tempestilli nientemeno che dal Banco Roma,allora terza squadra della Capitale,e mandato a Brescia a farsi le ossa, pareggia. Ci penserà Pruzzo al 55* a darci i due punti.Fino alla fine del torneo subiremo soltanto altri 5 gol.L’ultimo ce lo segna al 29* del primo tempo lo stopper dell’Avellino Massimo VENTURINI, non presente nell’album Panini di quella stagione e che segnò quel giorno la sua unica rete in Serie A. Per capire meglio di chi parliamo cito testualmente dal sito del Catanzaro 1929 la sezione “Catanzarotrash I bidoni giallorossi”:Nei giallorossi dal 1982 al 1984 rappresenta, assieme a Nastase il simbolo della doppia retrocessione dalla A alla C. E’ famosissimo per le sue innumerevoli autoreti, le più pregiate di testa. Il biondo libero spiazzava con semplicità i perplessi portieri. Le sue autoreti migliori in serie A contro Ascoli (bellissima) e Cagliari.
Avellino Roma di quell’anno somiglia tanto a Catania Roma dello scorso campionato e si conclude 1-1 con salvezza irpina e scudetto alla Juventus.
Filippo CITTERIO segna in carriera soltanto 4 reti in serie A : una la segna a noi al 79* di un Napoli Roma 1-0 del 3 gennaio 82 ricacciandoci dal primo al terzo posto in classifica. Due domeniche dopo ci segna anche lo stopper dell’Udinese CATTANEO, non proprio un bomber di razza,pareggiato prontamente da Nela. Il botto della stagione è però del 31 gennaio. Partita che molti di noi ricordano indelebilmente.Il giovane esordiente Giannini sbaglia un passaggio a tre quarti campo del Cesena, rapidissimo contropiede di Schachner e cross basso che GENZANO,al volo,scraventa in rete sotto la Curva Nord.Mancano soltanto 5 minuti alla fine e l’imbattibilità dell’Olimpico che durava da due anni finisce insieme ai sogni di scudetto. Inutile dire che sarà la sua unica rete in serie A.
Evidentemente i giocatori del Cesena contro di noi si esaltavano,se è vero che nell’anno del secondo scudetto Daniele ARRIGONI,attuale allenatore del Bologna e all’epoca terzino sinistro cesenate, pareggiò il gol di Pruzzo che aveva portato la Roma in vantaggio allo stadio “La Fiorita” sotto una fitta
nevicata e dopo che Tancredi aveva parato un rigore di Schachner. Ovviamente l’unico gol di Arrigoni nella massima serie.
Quel Roma Avellino dell’11 dicembre 84 fu rocambolesco. Doppietta splendida di Falcao. Il secondo gol sotto la Curva Sud alzando la palla e colpendola al volo. All’80* siamo 2-0 quando accorcia le distanze Walter BIAGINI,difensore irpino alla sua unica stagione in serie A,83/84, nella quale collezionerà 13 presenze ed un solo gol. All’89* pareggia il nostro affezionatissimo amico Ramon Diaz. La Roma centra e si butta in avanti.Cross in area e palla che arriva sulla sinistra ad Aldo Maldera che in spaccata volante d’esterno sinistro segna il 3-2 finale.Incredibile.
All’inizio della stagione 84/85 arriva Sven Goran Eriksson.Il suo miglior campionato in giallorosso è quello della favolosa rimonta alla Juventus coronata con la partita contro il Pisa e buttata via contro il Lecce la settimana successiva. Quell’anno la Roma regalerà indelebili ricordi a Paul RIDEOUT, centravanti del Bari dove era giunto insieme ad un ottimo centrocampista già campione d’Europa con l’Aston Villa,Gordon Cowans. Rideout segnerà 6 gol in campionato ma la sua unica doppietta la segnerà il 22 settembre 85 contro la Roma.A Bari finisce 2-0 per i galletti e tutti a casa.
Francesco DELLA MONICA e Andrea SALVADORI hanno diverse cose in comune . la squadra di appartenenza, l’Empoli, l’aver segnato una sola rete in Serie A , averla segnata alla stessa squadra, la Roma e il fatto che entrambe le reti siano state inutili in quanto i giallorossi vinsero 1-3 in Toscana e 2-1 all’Olimpico. Ma la Roma la terranno sempre nel cuore. Come Giacomo MURELLI difensore dell’Avellino che segna il gol del 2-1 irpino il 17 maggio 1987.
La stagione 88/89 si apriva sotto auspici luminosi. Dino Viola aveva acquistato Rizzitelli e Renato Portaluppi che con Rudy Voeller, già Tedesco Volante, avrebbero dovuto comporre il trio meraviglia.
Fu un mezzo disastro. Il Torino che retrocederà in serie B,vince all’Olimpico 1-3 con rete di EDU MARANGON, brasiliano dotato ma triste, e doppietta di Fuser. Edu segnerà soltanto due reti per poi abbandonare l’Italia e ritornare in Brasile dopo una breve esperienza al Nacional ed al Porto. Ma quell’anno fu per noi una sequenza di batoste che ci portarono anche a rischiare la lotta per non retrocedere. La vera chicca di quell’anno fu la sconfitta di Pisa. Ai neroazzurri bastarono 3 minuti per mandare in gol Mauro BOCCAFRESCA, noto “Pichichi” della Versilia. Dopo quell’ennesima umiliante domenica Dino Viola richiamò Liedholm,sostituito da Spinosi un mese prima, che condusse la Roma allo spareggio per la Coppa Uefa perso a Perugia 1-0 contro la Fiorentina gol di Pruzzo.L’unico con i Viola.
Anche STEFANO BORGONOVO ci segnò quell’anno con la maglia Viola. 2 gol all’andata quando finì 2-2 e la rete del momentaneo vantaggio a Roma poi ribaltato.FORZA STEFANO.
Ormai si avvicinava Italia 90 e noi emigrammo al Flaminio. Che nostalgia di quella stagione 89/90.Uno stadio piccolo ma sempre pieno ed un pubblico che spingeva la squadra.In totale simbiosi.
Tante belle partite della Roma di Radice, piena di giovani e di grandi campioni come Voeller e Bruno Conti.Un ottimo campionato.E tante soddisfazioni anche per giocatori dal palmares non eccelso.
Dario LEVANTO,mediano del Lecce segna a noi il suo unico gol in serie A. La Roma vince 2-1.
Nel derby del 19 novembre 89 segna Alessandro BERTONI, giocatore discreto che legherà per sempre il suo nome a questo gol pareggiato di testa da Giannini all’83*.
Il 10 dicembre si gioca Roma Cremonese.Segna Desideri al 34*,pareggia Bonomi un minuto dopo. Al 40* su punizione da molto lontano segna Enrico PICCIONI, sfruttando un papera di Cervone a cui la palla scivola sotto il corpo.Voeller pareggia e nella ripresa ancora il Tedesco Volante ci regala i tre punti. Il campionato termina il 29 aprile 90, prima del solito perchè ITALIA 90 incombe. L’ultima giornata ci regala un Flaminio stracolmo per il saluto ad una bella e spumeggiante Roma. Pareggiamo 2-2 col Bologna e l’ultimo gol della stagione a Roma lo segna uno che non ha lasciato grandi tracce di sè : Herbert WAAS, piccolo e rapido centravanti tedesco.
Italia 90 è alle porte e noi l’anno prossimo torneremo all’Olimpico.
Iniziano gli Anni 90 che ci porteranno poche gioie e molte sofferenze. Dino Viola ci lascerà ma presto arriverà un altro grande uomo della Storia Giallorossa e allora la Storia cambierà davvero.