Categorie FaceBook Ultimi arrivi Scritto da Paolo Nasuto domenica, 25 Settembre alle ore 12:52
Ricevo e pubblico questo ottimo articolo da Pescara, sulla tessera del tifoso, tutte le sue implicazioni ed il futuro che questa ci riserverà. Condividete e fate girare. La gente non è informata, lo si nota sempre più spesso, ed è compito nostro fargli aprire gli occhi: «È un fatto italiano. Personalmente, non mi piace. L’Uefa non fa schedature». Michel Platini sulla tessera del tifoso “Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.” Benjamin Franklin “Se la gente non viene allo stadio il calcio non ha senso” Zdenek Zeman Dal campionato 2012-2013 (il prossimo) come promesso nel lontano 2008 il ministro degli interni alias il pregiudicato per violenza a pubblico ufficiale signor Maroni varerà il quarto e ultimo passaggio della tessera del tifoso. Nel 2008 Maroni quando iniziò a parlare di tessera espose sostanzialmente questo progetto: -Primo passo: (2009-2010) Possibilità di impedire le trasferte per gravi motivi di ordine pubblico, in questi casi in genere si gioca a porte chiuse. Chi voleva poteva sottoscrivere la tessera(fantomatica a dire il vero) e accedere alle trasferte -Secondo passo: (2010-2011) INTRODUZIONE DELLA TESSERA In sostanza è tutto libero meno le partite che il CAMS vieta -Terzo passo: (2011-2012) Tradotto, è sempre vietato tutto tranne le partite che il CAMS decide di lasciare libere. -Quarto passo: (2012-2013) 1)Senza tessera non puoi comprare i biglietti per nessun evento sportivo calcistico(basket e hockey compresi che sono anch’essi colpiti da restrizioni di vendita) indipendentemente se sia in casa o trasferta: tradotto senza tessera non entri in nessuno stadio per nessuna partita professionistica. Sono ovviamente escluse le partite della nazionale italiana e le partite di coppa internazionale(uefa e champions) dato che il uefa ha già detto per bocca del presidente Platini che la tessera è una atrocità. 2) Probabilmente verrà introdotto un sistema che consente con una qualsiasi tessera del tifoso di poter vedere una qualsiasi altra partita(ad esempio tessera del Pescara mi consente di comprare il biglietto per Roma-Juve). Questo Maroni lo ha accennato una volta soltanto per cui non so se è intenzionato ancora a fare ciò ma presumo di sì. 3)Creazione del famoso database dei tesserati per monitorare la fedina penale: in caso di una qualsiasi condanna (basta una diffamazione ovvero mandare all’altro paese qualcuno in un contesto qualsiasi anche indipendente dal calcio, magari sul lavoro)e vi tolgono la tessera e allo stadio non entrate. In tal caso dopo aver espiato la pena devono passare 5 anni (!!!) per poter richiedere la tessera. Questo punto che risponde alle dichiarazioni di Maroni secondo il quale “bisogna escludere i pregiudicati dallo stadio” ( Gennaio 2009) oppure “gli ultras violenti sono sempre anche pregiudicati (COME TE VERO BOBO?) è quindi fondamentale trovare sistemi per impedirne l’accesso” (Settembre 2008). 4)Creazione del database del chip che si trova dentro la tessera. Nei fatti i portatori della tessera(che devono esibire all’entrata e non potranno lasciarla nel famoso cassetto come viene detto spesso) saranno monitorati su una specie di radar, in caso di incidenti basterà ricostruire il percorso del segnale per sapere chi è il responsabile. ALCUNI DATI SULLA TESSERA(A+B+LEGA PRO) Anche quest’anno(2011-2012) gli spettatori vanno male, altro crollo di quasi 2000 spettatori di media ogni partita. Altra dichiarazione di Maroni(2010-2011): sottoscritte 800 mila tessere, ben 200 mila in + degli abbonati dello scorso anno. Altra perla di saggezza il continuo richiamo ad “incidenti zero” merito della tessera: fare un elenco di partite con incidenti tra gli stessi tesserati sarebbe troppo lungo, mi limito ad alcune partite di serie A: Bari-Juve, Atalanta-Inter, Parma-Inter, Roma-Lazio 4 volte(2coppa 2 campionato)….. FAQ(domande + frequenti) SULLA TESSERA: D: Io non ho nulla da temere perché sono onesto e quindi mi tessero. Tu di che hai paura? D: Ma la costituzione non dice che in particolari casi (sanità e ordine pubblico) può essere limitato il diritto alla circolazione? D: Se è davvero incostituzionale perché non è mai arrivata nessuna pronuncia della corte? D: Ma se non vincola i dipendenti del ministero perché questori e prefetti la richiedono? D: Ma se non vincola nessuno addirittura dentro lo stesso ministero perché le società perdendo abbonamenti la rendono obbligatoria? D:Maroni prima di introdurre la tessera dichiarò che le banche semplicemente dovevano rilasciarla e si facevano giustamente pagare i costi di “fabbrica”. Quindi la tessera non è un prodotto bancario? Falso. La tessera è un prodotto bancario e Maroni lo sapeva benissimo. Tanto per darvi un idea il TAR recentemente ha sentenziato che non è pratica occulta della tessera il farvi clienti della banca perché è una cosa talmente evidente che solo un idiota potrebbe non accorgersene (detto in termini più giuridici ed eleganti ma la sostanza è quella). Del resto che le banche siano il burattinaio dietro la tessera è evidente: il fratello del presidente della FIGC è il presidente delle banche italiane, il capo del governo che ha nominato Maroni è proprietario della banca che rilascia le tessere del Milan sempre di sua proprietà, il quale ne ha regalate 300 mila ai vari Milan club, il quale stesso si avvantaggia dallo svuotamento degli stadi possedendo 1 delle 2 pay tv italiane e così via. Questo schemino aiuta a farsi un idea: D: Io mi tessero perché senza abbonamento non riesco a far fronte alle spese D:Ma io sono favorevole alla tessera anche nei luoghi dove staticamente è più probabile che si commettano reati (discoteche). Un ultima osservazione. Se oggi le discoteche sono diventate così violente è anche perché l’area della violenza che è sempre stata riversata nella guerra, dagli anni 60-70 era nelle piazze si è trasferita prima negli stadi e successivamente dal periodo della repressione brutale a partire dal 2005 si è spostato nei luoghi privati (pub, discoteche ecc). Personalmente ritengo che lo “sfogo” della persona società sia inevitabile come dimostrano tutte le società anche avanzate e democratiche. La scelta è solo se preferire gli scontri di piazza con le pistole come negli anni di piombo, le coltellate nelle discoteche o se preferire gente che urla e canta accendendo fumogeni dentro uno stadio in giorni precisi con orari precisi con partite nelle quali sai già prima se ci sono rischi o meno. La conflittualità sociale non è cancellabile ma è controllabile, non a caso in Inghilterra per combattere il fenomeno dei casual/cani sciolti favoriscono in tutti i modi trasferte di “massa” o creazioni di gruppi visto che le firm inglesi sono molto lontane dall’essere gruppi ultras. In Italia facciamo esattamente il contrario. D: Maroni parla di modello inglese. A me piace e io credo che sia la strada giusta. Non a caso la tessera esiste pure in Inghilterra no? Sul punto esiste una disinformazione enorme. Prima cosa la tessera del tifoso modello Maroni è stata proposta dal ministro della giustizia dell’epoca Thatcher per rispondere alla violenza hooligan. Le polemiche che ne seguirono furono talmente grandi che il ministro propose le dimissioni (poi respinte) e il conseguente abbandono del progetto. Per un inglese una schedatura di quel tipo era qualcosa di inconcepibile. Maroni spesso si richiama alle tessere inglesi che sono qualcosa di completamente diverso. E’ possibile avere un quadro dettagliato della faccenda anche leggendo l’intervista all’inventore di queste tessere (CLICCA QUI). In sostanza la tessera inglese è un prodotto della società calcio, ed è simile alla tessera del supermercato. Sono le loyalty card (loyal è un termine che richiama la fede quasi religiosa più che la “fidelizzazione” maroniana). Queste tessere garantiscono sconti sui treni per i tifosi (ve li ricordate vero? che bei tempi! ), sconti sui prodotti della società, sconti sugli abbonamenti, diritti di prelazione e diritti di fedeltà nel senso che ad esempio dopo X anni di abbonamenti ininterrotti te ne regalano uno o magari come nel caso del Manchester United arrivando a X punti fedeltà puoi assistere agli allenamenti a bordo campo, ad una partita, alla cena coi giocatori e cose del genere. Le tessere ovviamente non sono prodotti bancari e non prevedono motivi ostativi di carattere penale (anche se sappiamo che il DASPO è un provvedimento amministrativo come la multa del vigile urbano) D: Ma anche in Inghilterra esiste il DASPO, si chiama BAN from X (eventi sportivi o altro). La differenza è questa: il BAN Inglese viene comminato dal giudice unico soggetto che nello stato di diritto può decidere una cosa del genere, mente in Italia il 90% dei DASPO è comminato dalla questura senza processo e senza contraddittorio ma sulla base di presunzioni (che come detto sopra 8 volte su 10 sono sbagliate). Il restante 10% dei DASPO comminati dai giudici sono assolutamente legittimi e nessuno li ha mai criticati perché arrivano dopo processo penale. D: Ma la corte costituzionale non ha salvato il DASPO? La questione non è esattamente così. In sostanza la corte costituzionale essendo un “giudice delle leggi” spesso interviene e modifica quanto il parlamento sovrano eletto dal popolo (prima della porcellum) decide. Il suo ruolo è molto delicato e spesso in materia penale la corte per non contrastare con leggi del parlamento “salva” obbrobri giuridici nel senso che evita di pronunciarsi. Questo atteggiamento viene molto criticato dai docenti di diritto che definiscono la corte in materia penale “pavida”. La corte evita di pronunciarsi perché, in particolare sulla scelta di come reprimere fenomeni criminali, il ruolo del parlamento è centrale ed essa evita di sostituirsi. Per quanto strano il dato giuridico è questo, ma da qui a dire che il DASPO delle questure sia costituzionale ce ne passa. Basta aprire un qualsiasi manuale di diritto penale o di diritto penitenziario qualora ne trattino. D: Ma come qualsiasi reato? Non si parlava di solo di DASPO? E’ vero ma non è così. Oltre al DASPO già citato la circolare quando espone i motivi ostativi al rilascio parla di una serie di reati (coloro che siano stati condannanti, anche in primo grado, per reati c.d. da stadio si legge sul sito del ministero) di cui rimanda ad altra normativa per la definizione. Il rimando continua per due normative che si richiamano tra di loro di seguito (in diritto penale questo fenomeno è chiamato richiamo a cascata ed è uno dei motivi per cui il nostro codice penale è confusionario, perché per vedere un reato il codice penale non basta). Dopo questi richiami (i passaggi sono 3) l’ultima normativa del 2003(se la memoria non mi inganna) cita come richiamo specifici articoli del codice penale. Risultato? Circolare–> normativa A —> normativa B —> normativa C —> Codice Penale. Vengono citati determinati articoli del codice motivo per il quale il fatto di “averli commessi durante manifestazioni sportive” non esiste. Reati come resistenza a pubblico ufficiale, diffamazione (mandi dove merita il datore di lavoro, la suocera, il vicino, tua moglie dalla quale stai divorziando ecc.) e cose del genere risultano ostative al rilascio della tessera. A conferma di ciò possiamo verificare come nel codice di procedura penale esista una specifica di questo tipo per un rito alternativo (nello specifico il processo per direttissima) dove specifica gli articoli X,Y,Z purché la violazione della norma penale “avvenga in occasione di manifestazioni sportive”; locuzione che nel nostro codice penale costituisce soltanto un aggravante…. D: Io sono una persona onesta. Non ho paura di DASPO ne di qualsiasi altra condanna penale. In media ogni anno capitano 5-6 casi nei quali il DASPO viene comminato a persone assolutamente estranee al calcio, che probabilmente non hanno nemmeno mai messo piede in uno stadio. Il caso più famoso è stato quello del ragazzo di Roma con la felpa rossa, sottoposto a DASPO immediato (poi per via del caos mediatico prontamente tolto dal questore) ma anche di un suo omologo con la felpa gialla a Parma recentemente. Inoltre 8 DASPO su 10( 80%) di quelli comminati dalla questura terminano con una assoluzione o una archiviazione. Quindi è possibile sostenere che anche se fossi onesto esiste un rischio molto alto che tu venga colpito da DASPO e te la prenda a quel posto ugualmente. E nemmeno disertare lo stadio può salvarti. D: Ma se ci tesserassimo tutti la tessera fallisce, o no? La questione del tesserarsi è fondamentalmente una questione di difesa dei nostri diritti costituzionali. Oltre a questa battaglia di principio che dovrebbe riguardare tutti, indipendentemente dal calcio, un tesseramento di massa è il viatico per l’applicazione dell’art. 9 del decreto Amato. In sostanza quello che vuole fare Maroni in via indiretta senza ricorrere alla normativa Amato (l’articolo è di una legge ed è impugnabile alla corte costituzionale che lo spazzerebbe via). D: Ma visto che in concreto non è una legge che possiamo fare? COSA FARE…. 1)Ricorso alla corte dei diritti fondamentali europea: Troppo lungo, troppo costoso e non vincola gli stati 2)Intervento della FIFA e del UEFA: Intervengono solo se la politica controlla le strutture del calcio (FIGC). Più che ritenerla una porcata come ha detto Platini e renderla nulla per Uefa e Champions non possono fare. Anche perché Berlusconi quando si è insediato nell’ultimo governo non ha voluto il ministero dello sport (per ovvie ragioni di convenienza ovviamente, senza l’intervento politico che ridistribuisse i calderone degli introiti tra tifosi, abbonati e pay tv 33% ciascuno come in Inghilterra le pay tv che forniscono il 90% degli introiti possono permettersi di pretendere lo spezzatino, la B al sabato e così via con grande interesse e guadagno di Sky e Mediaset con la quale il ciclo di interessi si chiude). 3)Caduta del governo: è relativo per due ragioni, primo perché è possibile che la coalizione futura di Maroni qualunque essa sia vinca le elezioni e il futuro ministro dello stesso partito prosegua su questa linea secondo perché poco cambia tra destra e sinistra (Pisanu il biglietto nominativo e Amato gli striscioni per intenderci) 4) Convincere le società: ecco forse questa è l’unica soluzione possibile… LA SOLUZIONE Informare, informare, informare. Non esiste alternativa. Se i tifosi organizzati non spiegano alle loro società A-B-C1-C2 almeno cos’è la tessera non ne usciremo più. L’anno prossimo le società non devono firmare il protocollo e non lo faranno perché sapranno cos’è. Ma se non siamo noi i primi a fare qualcosa per spiegargli la faccenda il prossimo anno, se Maroni non cambia idea cosa di cui dubito, il calcio è finito. La Roma sta facendo la battaglia legale ma dietro di lei devono esserci tutte le altre società piccole e grandi (escludendo le 3 big per ovvie ragioni). Io sogno e immagino il prossimo anno 3 società che firmano e le restanti che si rifiutano. Si romperebbe il muro del silenzio-assenso delle varie società e si darebbe un modello da seguire agli altri tifosi in Italia. (LaPadovabene) Per Corederoma |
