sabato, Maggio 18, 2024 Anno XXI


Articolo graffiante e provocatorio di Maurizio Neri contro la Tessera del Tifoso e il suo maggiore promotore
fonte: www.bergamoesport.it

Gli ultrà del calcio (lo zoccolo duro della Nord) contro gli ultrà della politica (lo zoccolo duro della Lega Nord). Il risultato si è visto ad Alzano mercoledì sera: contestazioni, lancio di bombe carta, quattro macchine incendiate. La nostra linea editoriale è chiara: siamo contro la violenza, di ogni tipo. Quella fisica e quella verbale, di cui qualche politico leghista è maestro.
Siamo anche contro la tessera del tifoso, uno strumento che riteniamo inutile. La nostra politica ha buttato via mesi per produrre una fidelity card che in alcuni casi può diventare carta di credito. Ma non dice che c’erano già tutte le leggi del mondo per fermare la violenza nel calcio. Sarebbe bastato applicarle. Uno spreco di tempo e soldi, in sostanza.  Le società calcistiche non sono contente: eccezion fatta per Bergamo (ma qui c’entrano le capacità di Percassi), in tutta Italia le campagne abbonamenti fanno registrare un trend assolutamente negativo. Non c’è omogeneità: alcune società hanno costretto i tifosi a fare file e controfile, e a produrre documenti a non finire. Il Milan l’ha spedita a tutti coloro che sono entrati anche per sbaglio a San Siro negli ultimi anni. Ci sono poi i casi tragicomici, come quello dell’Udinese che può contare su un massiccio numero di tifosi austriaci. Il problema? Non essendo italiani, non hanno il codice fiscale. Ergo, niente tessera del tifoso. Attimi di disperazione nella sede friulana, poi si è trovato il solito modo (all’italiana) per aggirare l’ostacolo. A Napoli (dove non è stata rilasciata ancora nessuna tessera del tifoso) si stanno già dando da fare per falsificarle.
Ottenuta la tessera, il tifoso pensa di essere libero di andare sempre allo stadio. Non è così, perché le trasferte potranno essere vietate comunque, altre partite potranno essere giocate a porte chiuse (Cavese-Nocerina di Lega Pro è stato il primo esempio). Così non si tutelano i tifosi “buoni” e si dà il solito, cattivo, messaggio: lo Stato non è in grado di garantire l’ordine pubblico? Pagano tutti, belli e brutti.
E poi c’è un problema etico che fa crollare il castello della credibilità di questa fidelity card. E’ stata ideata da un signore, Roberto Maroni, condannato in passato per resistenza a pubblico ufficiale. Roberto Maroni (considerato un moderato all’interno del suo partito) ha fatto strada: adesso è ministro dell’Interno. E noi ci chiediamo: con quale credibilità si può chiedere al popolo di essere migliore di chi lo governa?

Per Corederoma

Paolo Nasuto