giovedì, Maggio 15, 2025 Anno XXI


Un altro racconto della travagliata trasferta doriana ad Empoli con qualche dovizia di particolari in più.

 

Genova – Nella sala stampa del Castellani anche Gianluca Atzori ieri sera ha espresso il proprio rammarico per la decisione del Viminale che nei giorni scorsi aveva vietato la trasferta nella pacifica Empoli ai tifosi della Sampdoria sprovvisti della famigerata tessera. “Siamo dispiaciuti –ha detto l’allenatore- perché il sostegno dei nostri tifosi è fondamentale, ringrazio quelli che erano qui ma sono rammaricato per tutti quelli che non sono potuti venire per il divieto”. Oltre ai tantissimi rimasti a Genova, in uno stadio tutt’altro che affollato, non sono riusciti ad entrare anche quaranta ragazzi e ragazze non tesserati appartenenti a gruppi della Sud i quali muniti di regolare biglietto sono stati inspiegabilmente bloccati ai tornelli. Prima del match avevano infatti acquistato dei tagliandi di tribuna in una ricevitoria empolese ma arrivati agli ingressi sono stati bloccati dalle forze dell’ordine perché teoricamente impossibilitati a comprare il biglietto a causa del provvedimento del Casms.

Una contraddizione che fa riflettere sulle tante falle della tessera del tifoso e sui diritti calpestati dei singoli cittadini. Se viene data la possibilità di acquistare un tagliando, ben pagato e corredato da documento d’identità e dati personali, perché questa viene meno al momento dell’ingresso rendendo vani anche gli sforzi di chi alle spese deve aggiungere anche un viaggio di oltre duecento chilometri ed un rientro a casa a tarda notte?. La risposta probabilmente non c’è, o meglio, è da ricercare semplicemente nella totale mancanza di buon senso da parte di un sistema che risolverebbe molti dei suoi problemi evitando tensioni inutili proprio andando incontro ai supporters. Gli stessi che ieri sera sono rimasti a tifare all’esterno fino alla fine del match prima di risalire in macchina e rientrare.

Se per i non tesserati la vita è sempre più difficile, anche coloro che hanno scelto di aderire alla fidelizzazione non se la passano bene. Molti infatti devono ancora ricevere la tessera del tifoso, alcuni ancora dalla passata stagione e devono quindi esibire una copia cartacea sostitutiva che evidentemente non vale quanto l’originale. Altri blucerchiati hanno penato non poco ieri ai botteghini dello stadio empolese per avere il biglietto che gli spettava di diritto, mentre due sostenitori provenienti da un paese straniero sono riusciti ad ottenere il prezioso tagliando passando per residenti ad Empoli.

Più che una passione è ormai una passionaccia e la colpa non è dei tifosi.

[Fonte: Città di Genova]

Per Corederoma

Paolo Nasuto