sabato, Aprile 20, 2024 Anno XXI


È difficile commentare una partita del genere. Si potrebbero dire molte cose sulla condizione della Roma, dei problemi difensivi, della difficoltà delle punte a trovare la rete. Ma tutto passa in secondo piano quando l’arbitro e i suoi collaboratori marchiano a fuoco un match.

L’errore di Biasutto non è concepibile in un calcio professionistico. Non ha nessuna attenuante, nemmeno il classico appiglio dato per giustificare una mai provata buona fede. Non merita di stare in serie A. E’ scarso, come lo è il suo capo di giornata Brighi. Incapace di gestire la gara, sventola cartellini gialli come se fossero bandiere. Incapace di vedere che non c’è calcio d’angolo sul secondo gol dei genoani, incapace di dare un rigore alla Roma per la spinta netta di Ferrari.

Tanta rabbia, soprattutto perché si è in un momento delicato ed è gia difficile ritrovarsi in queste condizioni figuriamoci se ci si mettono dall’esterno. Se fosse stato convalidato il gol a Panucci potevamo portarci a casa anche i tre punti e i giudizi oggi sarebbero diversi.

I limiti attuali nessuno li vuole nascondere ma era doveroso crocifiggere in primis gli eroi della giornata, questa modesta quaterna arbitrale degna più di un torneo amatoriale che della massima serie di una federazione campione del mondo. Ridicoli

Venendo ai nostri problemi confermiamo un Riise irriconoscibile. Si fa sorprendere in modo imbarazzante sul primo gol e per tutta la gara rimane impacciato e goffo. Lo stesso farà Loria nel finale, facendosi infilare da dietro da Milito.

Vucinic si fa il classico mazzo ma da lui vogliamo il gol, per forza e in qualunque modo. Non può continuare a segnare Panucci, servono i gol dei bomber.

Si fa davvero dura, l’infermeria si deve svuotare e, non meno importante, quelli che giocano deve entrare in forma. Infatti anche quelli che scendono in campo non sono al top e se poi i cambi svolta partita sono Montella e Okaka c’è ben poco da fare.

Ricompattarsi su questa ingiustizia. Far crescere quella rabbia positiva, quell’orgoglio perduto. E tigna, tanta tigna. E alziamo la voce, facciamo sentire al mondo pallonaro che abbiamo subito l’errore arbitrale più grosso da quando l’uomo ha inventato il pallone.

petruar@corederoma.net

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