sabato, Maggio 17, 2025 Anno XXI


E’ stato l’ultimo pugno nello stomaco della settimana.L’intervista Stefano Borgonovo è stata un colpo molto forte per quelli della mia generazione.Borgonovo ha la mia età, è del 1964 e di lui ho un ricordo vivo fin da quando giocava con il Como di Rino Marchesi che con la Roma non perdeva mai.
L’immagine trasmessa da Sky è stata scioccante. Così come splendido è stato vedere il sorriso di un atleta ormai devastato dalla malattia ma che ha ancora voglia di combattere. Come il grande e compianto Gianluca Signorini. Stefano sa che non c’è più niente da fare e lo sappiamo noi tutti, ma vuole che la sua storia,dopo quella di altri suoi sfortunati colleghi,sia di monito e serva per studiare e capire e sconfiggere un avversario misteriosa, agghiacciante e tuttora invincibile.
Devastante.Non mi viene in mente nessun altro termine per definire questa storia.Una storia che ci fa ricordare le nostre domeniche di 20 anni fa ma che ci presenta adesso il conto.E che CI DEVE FAR PENSARE soprattutto quando ci accapigliamo per un risultato negativo o per una decisione arbitrale o tecnica che non condividiamo.
Ricordare e riflettere sulla caducità di certi successi. Una carriera importante, costellata di successi e poi il destino che ti presenta il conto.
E’ la settimana del ricordo questa. Il ricordo di due Campioni del Calcio, giocatori universali e senza bandiera.
Gaetano Scirea lo vidi nella Primavera dell’Atalanta, protagonista di grandi sfide con la Roma che all’epoca travolgeva tutto e tutti. Fortissimo già allora. Poi l’esordio in Serie A. Elegante e classico come un vestito Principe di Galles. Ogni anno che è venuto all’Olimpico a giocare contro la Roma era uno di quelli mai fischiati e mai contestati. Classe cristallina e correttezza assoluta.
UN CAMPIONE DEL CALCIO e per questo non lo potevi fischiare. Magari non era la stessa cosa con Gentile,Tardelli,Furino. Ma Scirea…
Lunedì scorso mi sono imbattuto in un programma dedicato alla Juventus trasmesso da Sky. E c’era il ricordo del Grande Gaetano.Mi sono fermato perchè a me piace il calcio e Gaetano Scirea era il calcio, insieme a tanti altri campioni come lui. Peraltro confesso che lo guardavo con grande attenzione, come facevo con alcuni altri giocatori dell’epoca che occupavano il suo stesso ruolo, perchè nella mia indegna carriera di giovane calciatore giocavo proprio da libero rubare con gli occhi era una grande scuola.
E’ stato un bellissimo ricordo quello di Sky. Immagini d’epoca e anche private.Soprattutto immagini anni 70/80 quelle delle quali la mia generazione ha grande nostalgia.Poi l’agghiacciante annuncio di Sandro Ciotti alla Domenica Sportiva e Tardelli che scappa in lacrime dallo studio.
La distruzione in un secondo dell’inattaccabile mondo dei calciatori professionisti, che poi alla fine sono persone come noi.
Giacinto Facchetti, un altro di questi Campioni di tutti. L’ho visto giocare tante volte con la maglia dell’Inter. Un atleta splendido e un grande giocatore.
Il ricordo però più nitido che ho di “Cipelletti” come lo chiamò Herrera la prima volta che lo incontrò sul campo di allenamento dei nerazzurri,sbagliandone clamorosamente il cognome, è un servizio fotografico in bianco e nero del Guerin Sportivo, più o meno di fine settembre 1977.
Facchetti era a fine carriera e giocava da libero. Primo turno di Coppa Uefa 77/78 . Inter-Dinamo Tblisi 0-1 gol di Kipiani a pochi minuti dalla fine. Kipiani era un attaccante molto rapido nato in Georgia che quella sera segnò forse il gol più importante della sua carriera sfruttando un errore proprio di Facchetti che uscì da San Siro tra i fischi. La foto del gol, un tiro rasoterra sul primo palo di Bordon e quella del pubblico che inveiva arrampicato sulle recinzioni di San Siro. Forse mi rimasero impresse perchè ero giovane, ma le ricordo in maniera molto viva.
Il povero Kipiani morì in in incidente stradale il 17 settembre del 2001 a soli 50 anni.
Kipiani vinse anche una Coppa delle Coppe, con la Dinamo Tblisi nel 1981 battendo in finale il Carl Zeiss Jena. E’ proprio vero che tutte le strade portano alla Roma…..
Stefano Borgonovo,Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti.
La loro storia merita ricordi e riflessioni.