martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


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Parafrasando un triste stendardo presente nel settore ospiti: so de Roma e schifo Juve. Quello che ha rappresentato e quello che rappresenta. Simbolo dell’illegalità e dell’arroganza.

La partita ci ha raccontato la solita Roma della stagione, quella che dura un tempo. Se il primo tempo mette sotto l’avversario sparisce nella ripresa o viceversa. Le parate di Storari, il più forte al mondo quando gioca contro i giallorossi, non possono giustificare l’ennesima sconfitta stagionale.

Una Juve con molte assenze e con due laterali come Motta e Grosso non doveva avere neanche la possibilità di giocarsela questa partita. Invece i bianconeri consci della loro inferiorità tecnica hanno avuto la pazienza, anche un po’ di fortuna, di aspettare il momento giusto.

Non si capisce perché Menez si sia spostato al centro dopo che Grosso è stato ammonito dall’arbitro. Si doveva insistere li, invece il gioco si è spostato completamente per vie centrali.

Nella ripresa sono spariti tutti: De Rossi e Pizarro hanno creato un buco a centrocampo, Menez e Vucinic non hanno mai saltato l’uomo, il capitano risucchiato nella mischia delle maglie bianconere, difesa completamente in bambola.

Si doveva mettere una pezza prima, già dopo cinque minuti della ripresa si era capito che non c’era più copertura. Montella doveva mettere la mano alla situazione tattica, lo schema non può diventare una schiavitù in una stagione come questa. Per avere l’appoggio dei giocatori è sceso a compromessi che potrebbero costargli(ci) cari.

In una giornata in cui si potevano prendere punti a tutti ci ritroviamo con la stessa classifica ma con un turno in meno. Quarto posto sempre più lontano e cessioni sempre più vicine.

petra@corederoma.it