Categorie Articoli by Gens Romana Scritto da fila 60 giovedì, 13 Gennaio alle ore 11:45
Era una di quelle squadre che a noi ragazzini erano “simpatiche”. E poi le immagini con quel misto di romantico e godereccio commentate dall’inarrivabile Piero Pasini a 90* Minuto. E lo stadio con le due curve neanche tanto capienti e la tribuna opposta a quella centrale,la nostra “Tribuna Tevere” per capirci,ampliata con i “tubi Innocenti”.E quel nome così poco calcistico e così tanto…Felliniano : “LA FIORITA”.Che uno pensava a chissà chi fosse intitolato e invece altro non era se non il nome del quartiere dove lo stadio era stato costruito.
Eppure questo paesaggio così rassicurante nasconde a noi Romanisti l’unico campo esterno dell’attuale Serie A in cui la Roma mai ha vinto nella storia del campionato. La prima assoluta allo stadio “LA FIORITA” avviene nel giorno in cui un grande Capitano della Roma,Tommaso Maestrelli, raggiunge il suo massimo risultato da allenatore regalando lo scudetto alla Lazio di Lenzini.E’ il 12 maggio del 1974 e a Cesena le cronache dell’epoca parlano di una giornata calda e afosa.Le due squadre sono appaiate a 26 punti e ad entrambe basta un punticino per la matematica salvezza.I bianconeri vengono da 4 pareggi consecutivi,mentre la Roma di Liedholm,subentrato a Manlio Scopigno alla settima giornata dopo una vergognosa sconfitta nell’atteggiamento dei giocatori più che nel risultato, allo Zaccheria di Foggia, ha di fatto consegnato lo scudetto alla Lazio battendo 3-2 in casa al termine di una gara molto emozionante la Juventus. Nella ripresa poco dopo il 15* il Cesena suggella la sua storica salvezza all’esordio in Serie A con un gol di Otello Catania,che solo un paio di anni dopo diventerà a Genova la riserva di un giovane che la Roma ha mandato a farsi le ossa in Serie B un certo Bruno Conti. Era un Cesena con diversi giocatori di livello. In porta il Dottor Boranga,lo storico terzino Ceccarelli e poi lo stopper Danova e soprattutto Cera,il primo libero costruttore di gioco del calcio italiano,difensore duro ma di ottima tecnica che fu un antesignano del cambio del modo di pensare il ruolo dell’ultimo difensore e già libero del Cagliari Campione d’Italia. In attacco c’era Bertarelli,autentico ariete d’area e Ariedo Braida,oggi dirigente del Milan, con Savoldi II*, come si diceva allora,a far da rifinitore. Si salvò bene quel Cesena mentre la Roma aveva altre aspettative,come al solito in quel periodo in cui ad agosto sembravamo uno squadrone e alla fine ci si salvava sempre con troppa fatica.Quell’anno Scopigno che aveva vinto lo scudetto a Cagliari,preferì andarsene da quella che egli definì “una gabbia di matti”. Subentrò Liedholm che ci condusse in salvo con buon anticipo gettando le basi per il meraviglioso terzo posto dell’anno dopo. La salvezza matematica ce la diede il pareggio in “Zona Stock” di Pierino Prati in quella calda domenica romagnola. “L’anno del terzo posto” fu un anno indimenticabile.All’inizio sembrava un’annata disgraziata per le sconfitte immeritate e rocambolesche delle prime giornate. Pensate solo che due partite col Torino le perdemmo 1-0 colpendo ben 6 pali fra andata e ritorno e che a Bologna Pierino Prati fallì il rigore del pareggio. La Roma arrivò terza a 4 punti dalla Juventus… A Cesena faceva molto caldo anche il 13 aprile del 75 quando il pareggio 0-0 fu accolto molto bene da entrambe le squadre per ovvi ed opposti motivi. La statistica dice che su 10 gare di campionato il Cesena ne ha vinte 2 con ben 8 pareggi di cui 6 consecutivi negli ultimi 6 precedenti. Nella stagione 75/76 il Cesena arriva in Coppa Uefa mentre la Roma chiude al 10* posto salvando la Lazio all’ultima di campionato fermando l’Ascoli sul pareggio all’Olimpico.E che non sia una grande annata malgrado le attese lo si capisce subito alla seconda giornata quando a Cesena perdiamo 2-0 con reti di Frustalupi e Urban. E ancora peggio l’anno dopo.La Roma è l’unica squadra a battere Juventus e Torino nel famoso campionato finito 51 a 50 per la Juve. Il Cesena ivece vince soltanto 3 partite su 30 e retrocede in Serie B con 14 punti finali. Eppure il 21 febbraio 1977 la Roma che è quarta in classifica a 4 punti dalle seconde Fiorentina e Inter incassa una clamorosa sconfitta 4-0 che a tutt’oggi rimane la più larga vittoria casalinga del Cesena in Serie A. i gol di Pepe,Piangerelli,Mariani e “Gil” De Ponti. Passano 4 anni e la Roma è molto diversa…un gol di Chierico al 2* minuti sembra spianarci la strada e invece ci pensa Carlo Ancelotti a pareggiare…nella sua porta. E poi ancora quella domenica di freddo e neve in cui Tancredi parò il rigore di Schachner e Pruzzo segnò di testa su cross del “Bimbo” con quella palla lemme lemme che s’infila alle spalle di Recchi e quando sembra fatta arriva il pareggio di Arrigoni… E poi ancora pareggi più o meno meritati e beffardi ma sempre partite tirate,dure e difficili. Domenica si torna in Romagna…c’è un tabù da sfatare. ![]() ![]() |
