venerdì, Maggio 09, 2025 Anno XXI


Domenica 11 maggio, una domenica qualunque, ne primavera ne estate, una di
quelle domeniche in cui ti svegli, guardi il cane e gli fai “allora ciccio, che
famo oggi???…E’ tosta….”.
Poi per una cazzata litighi con tua moglie, che è sempre più bella (e c’ha
sempre più ragione…), e pensi che forse, quel giorno, l’aria dello stadio è
troppo lontana dalla tua testa, anche se vuoi salutare i ragazzi, ringraziarli
per le emozioni, che mai come quest’anno hanno accompagnato la Nostra stagione.
Ma devi, anzi dovete andare, è proprio lei a dirlo, al suo primo anno di
abbonamento, che ha scoperto qualcosa che pensava non potesse esistere.
Si parte tardi, lei “già mangiata”, io mangio in corsa, tramezzino e sigarette,
parcheggio al solito posto (sul marciapiede, TUTTA sul marciapiede), na bella
camminata e siamo lì mezz’ora prima.
Facce serene, ma non rassegnate, Noi siamo i migliori, anche se non avessimo
vinto, anche se non vinceremo. E questo mi basta, non mi farà stare sveglio un
mese di seguito (forse), ma mi basta. Poi si comincia, a Milano va come deve
andare, ma non ti smove più di tanto, con la testa rimani sul tuo prato verde;
poco più di 20 minuti e quell’uomo ancora ragazzino ti fa gioire, quando ancora
non credevi ai miracoli e festeggiavi “solo” il tuo risultato.
Poi un sussulto, è lo stomaco che sente l’urlo, ne le orecchie ne la testa,
boato fuori dalla realtà, perchè è il sogno a giustificarlo, non la visione
degli occhi.
E ti senti strano, perchè tua moglie è lì che esulta e tu vorresti dirle
“guarda, che lì, due file sopra, o due sotto, c’è stato uno Slavia Praga….e
prima e dopo tanto altro, qui e da casa, c’ha fatto piangere amaramente.
Purtroppo è la nostra storia ad essere così, gloriosa e beffarda”. Ma non dici
niente, non ci riesci, cerchi di pensare solo ai tuoi 11 fratelli in campo,
perchè per te, pazzo, tali sono. E quando l’uomo con la radiolina (dietro a te
c’è il call center Tim e non lo sapevi) ti dice 2-1, e con lui le smorfie di
36000 persone, continui a non dire nulla, ma ti rilassi e pensi “meno male che
è successo adesso, al 90′ sarei morto….”
Tocca alla sigaretta, è finito il primo tempo, testa alta e morale basso, tua
moglie ti guarda e le fai un pò pena (in senso buono), per rincuorarti, non so
se ci credeva, ti fa “non è finita finchè non è finita!”, che non è una gran
frase di per se, ma ti fa pensare a quanto ti ama.
Il tempo di un “destro” in Distinti, fuga e inseguimento steward (fallito) e
rientrano gli attori, c’è il secondo atto signori.
Ma adesso succede qualcosa, suggestione? Realtà? Boh……ti giri con
noncuranza verso il tabellone della Sud e cogli una frase, alla fine di uno
spot….”Non smettere di sognare”. E’ stato lì che io ho cominciato a farlo.
Perchè come sapevi, prima di battere, che Diamanti l’avrebbe messa dentro; come
sapevi che a Milano qualcuno al 90′ t’avrebbe segnato….sai anche che non
tutti i segnali sono negativi, e devi saperli cogliere anche se sei a terra.
Davanti ai tuoi occhi un ragazzino già uomo, che ti accompagnerà per ancora
tanti anni, ti dice già che, se fosse (e potrebbe essere), almeno qui beffa non
sarà….e te lo dice con una poesia, che finisce morbida all’incrocio dei pali.
Noi ci siamo…..sempre di più, sempre più uniti, nella voce e nei cuori.
Poi quanti?10?20?30 minuti di pazzia, faccio a fatica a scrivere…..dietro, ma
anche davanti, sopra, sotto, UN URLO SOLO.
Io capisco, chiedo CHI l’ha segnato, poi penso “ma sticazzi!”……e inizio a
piangere, perchè…..non lo so perchè.
Forse perchè in quel momento vedi al tuo fianco il tuo sogno, la storia si
ribalta…..forse perchè la mia vita potrebbe anche finire lì, con mia moglie
allo stadio che grida “Interista pezzo di me**a”, e starei bene così…..forse
perchè vedo mio padre in ogni gioia ed in ogni dolore che mi dà la Magica, ed
in modo un pò blasfemo penso che ci sta aiutando da lassù…..
Ormai mi sono preso 4-5 seggiolini, ballo e tremo da seduto, dietro ascolti i
calcoli più assurdi, in cui si riesce a far rientrare anche la Lazio nella
lotta per la salvezza e sorridi quando leggi “-38….l’era gLaziale”.
Poi ritorni sulla terra, perchè dicono rigore a Milano, tu già sai per chi, tu
già sai perchè, TU GIA’ SAI CHE NON C’E’!
E ti accasci di nuovo, un muflone spremuto, il seggiolino ti sta sempre più
sulle palle e……PARATO!!!
PARATO!!!
PARATO!!!
PARATO!!!
PARATO!!!
PARATO!!!
Impazzisci, tua moglie ti abbraccia, tu gli cadi per terra, le gambe non ti
reggono, ti ricordi che odi i nuovi seggiolini e ne vuoi tirar via un
paio….ma li hanno fissati bene…..e poi, poi, poi ti ricordi che non è
finita, ma ora è diverso, vedi la fine del tunnel, vedi che siamo lì, manca
poco, sei più sudato di panucci e ancora canti, balli, ti agiti come se a san
siro in palio ci fosse casa tua.
Poi la Juve pareggia e ti chiedi se veramente di lì a poco il famoso meteorite
che ci annienterà tutti non stesse per arrivare, visto che, forse per la prima
volta in vita tua, stava andando tutto bene.
L’atalanta aveva già accorciato, ma ha capito subito che, mentre in casa col
livorno non avevano da temere a fare “gli eroi”, qui non sarebbero usciti vivi,
se solo avessero provato a……E’ FINITA A MILANO!!! Dopo il recupero del
recupero, ma E’ FINITA A MILANO. Pochi secondi a Roma, ti passa davanti tutto,
ma non stai per morire, stai per GODERE….e finalmente GODI, GODI, GODI E
GODI!!!
“Grazie Roma” la canti meglio di Venditti e i figli dei giocatori sono figli
tuoi. E, mentre vedi il figlio di Perrotta e pensi che l’abbia adottato (perchè
il piccolo si fa 40 metri di campo, calcia e SEGNA!), ti senti in famiglia,
pensi che lì ce tutta la tua vita, tua moglie è l’immagine della felicità e
comincia a capire ciò che non puoi spiegare, non VUOI spiegare, perchè sei un
privilegiato, perchè puoi sentirti vivo come non sei stato mai, perchè….SEI
ROMANISTA!!!

Grazie, grazie e ancora grazie a tutti.

Stefo75