Categorie Articoli by Gens Romana Scritto da fila 60 domenica, 20 Aprile alle ore 07:32
Una delle prime cose che facevo la domenica mattina quando ero piccolo ma già perdutamente romanista, grazie a mamma e papà che mi hanno cresciuto a racconti di Roma, era quello di affacciarmi alla finestra della camera da pranzo e guardare verso lo Stadio Olimpico, lo “Stadio dei Centomila” come si trova scritto ancora in vecchie cartoline a colori degli anni 70.Ero un privilegiato perchè il panorama era splendido, l’ orrenda copertura di Italia 90 era allora impensabile e le uniche cose che si vedevano erano il tabellone della Curva Nord e le bandiere che campeggiavano in Tribuna Tevere. Lo Stadio non si vedeva, era incastonato nel verde di Monte Mario e le bandiere che venivano issate sui pennoni sbucavano dal nulla. Traevo auspici da quelle che vedevo alzare prima : quella italiana e poi le due delle squadre che erano di scena all’Olimpico. Quella della Roma era bellissima metà porpora e metà oro con la Lupa in mezzo e belle erano anche le altre degli avversari.Se issavano prima la Nostra tiravo un sospirone di sollievo.Poi era bellissima la classifica che campeggiava sopra la Monte Mario che metteva in ordine le bandiere delle squadre della Divisione Nazionale Serie A a seconda del piazzamento, le prime otto verso la Sud le altre otto verso la Nord. La mia prima bandiera fu un bandierone a scacchi giallorosso che cucì mia nonna a inizio anni 70, anni grami assai. Poi venne il terzo posto del 74/75 e comprai la prima bandiera “confezionata”.Era quadrata con la Lupa in mezzo e ai 4 angoli lo Scudetto,la Coppa Italia ,la Coppa delle Fiere e un pallone di quelli anni 60. Poi ne comprai un’altra. Era rettangolare più grande. C’era un giocatore che calciava la palla in rete e sotto scritto “Forza Roma”.In alto i trofei vinti, sempre pochi. Per anni non ne comprai più e non le portai allo Stadio perchè ogni volta la Roma perdeva. L’ultima di campionato del 74/75 la Roma vinse a Milano 0-2 contro l’Inter gol di Giorgio Morini e De Sisti e mi affacciai alla finestra ed esposi la bandiera. Passò un gruppo di laziali che uscivano dallo stadio e ci presero a sassate. Non la misi più per anni.Fino al 30 maggio 1984. Il giorno seguente il secondo scudetto di “Quelli di Pippa Nera”andai nel Roma Store di Via Appia e comprai la bandiera metà porpora e metà oro con lo scudetto ASROMA e la Lupa in mezzo.Sapevo che mi sarebbe servita presto. Intanto ad un amico che era in Scozia ad Aberdeen per lavoro avevo chiesto la bandiera scozzese gialla con il leone rosso in mezzo.Sapevo che mi sarebbe servita presto. Il 17 giugno 2001 le portai tutte e due.Quel giorno anche mio padre, che non portava una bandiera allo Stadio dagli anni 60,se ne portò due. Quel giorno erano più bandiere che spettatori. Ricordo il fruscio più bello che abbia mai sentito. Ritornai a casa e la esposi a lungo. Adesso è ancora legata ad un palo di ferro del terrazzo, dallo scorso maggio e lì rimarrà a lungo. Perchè si sappia che qui abita un ROMANISTA. Le Mie Bandiere : Alberto Ginulfi , Francesco Scaratti, Francesco Rocca,Agostino Di Bartolomei,Giancarlo De Sisti,Bruno Conti,Ruggero Rizzitelli,Rudy Voeller,Antonio Comi,Giovanni Piacentini,Enrico Annoni,Aldair,Francesco Totti,Daniele De Rossi. Non tutti fenomeni, molti “generosi”. Gente che non è mai uscita dal campo con la maglia asciutta e i pantaloncini puliti. Giocatori che non hanno mai lesinato un saluto a noi tifosi della Curva.Giocatori che hanno dato tutto ,non da semplici impiegati,ma da gente che alla maglia ci teneva per rispetto a noi che ogni maledetta domenica e ogni mercoledì di qualunque coppa e con qualunque tempo eravamo a sostenere la Nostra Roma. BANDIERE GIALLOROSSE CHE MAI SI AMMAINERANNO BANDIERE GIALLOROSSE CHE CI SARANNO SEMPRE BANDIERE GIALLOROSSE DELLA ROMA BANDIERE IN CAMPO E FUORI. BANDIERE. P.S. Dedicato a Stefano, lo “Sbandieratore della Tevere” che oggi ci ha lasciato. E sarà un pezzo di Roma in meno e sarà un pezzo di noi in meno. LA BANDIERA NON SI AMMAINA MAI E STEFANO SARA’ SEMPRE SOTTO LA TEVERE COL SUO BELLISSIMO BANDIERONE, COME DANTE E’ ANCORA IN SUD A FARE IL SUO DISCORSO SUL MURETTO,COME TUTTI GLI ALTRI CHE CI HANNO LASCIATO CON LA ROMA NEL CUORE. |
