lunedì, Maggio 06, 2024 Anno XXI


Ennesima rimonta, ed ennesima vittoria per 2-1 in questo campionato.
La vittoria di oggi, però, ha un significato speciale: la squadra, infatti ha ritrovato quell’ardore che aveva perduto dopo la cocente sconfitta per 1-0 contro i rivali dell’Inter in finale di Coppa Italia.
E’ stata la gara in cui Francesco Totti ha fatto vedere a tutti che è sempre un grande campione, oltreché un ragazzo meraviglioso. Alla faccia di tutti coloro che lo hanno denigrato, e quando dico tutti sapete anche a chi mi riferisco, (certa gente dovrebbe dire qualcosa su chi compra case con i soldi degli altri, anziché parlare del Capitano…).
Il fallo su Balotelli è stato un gesto sbagliato, per carità, e Francesco Totti è un personaggio pubblico, ma c’è modo e modo di criticare una persona. E poi, di sicuro è stato meglio di uno sputo, oppure di uno schiaffo. Per quanto riguarda l’insulto razzista poi, beh…lasciamo perdere…

il capitano ancora oggi decisivo
La Roma di oggi era statica, e faticava tantissimo ad arrivare in area di rigore. Troppi lanci verso Toni, le cui sponde non portavano a niente di buono. La sfortuna sembrava anche vederci bene: il palo di Totti dopo 4?, quello di Motta più tardi, e la traversa sul tiro di Riise deviato dal capitano erano il segnale di una gara che avrebbe cambiato ancora una volta in negativo le sorti della compagine di Ranieri. Nella ripresa l’ex romanista Lupatelli, che ha sostituito Marchetti, si è superato su un tiro di Totti, e poi il Cagliari è passato in vantaggio con Lazzari.
Il vantaggio dei sardi non è stato casuale, visto che in precedenza Jeda ha sbagliato un gol davanti a Julio Sergio che, successivamente, si è superato su Matri. Il problema, però, è che per quasi tutto il tempo c’era stata in campo solo la Roma, ma è stato in stato in quel momento, però, che la squadra si è ritrovata. E così il Capitano ha preso per mano la squadra, e dopo un errore clamoroso sotto porta, ha pareggiato con un diagonale di destro che è finito all’angolo opposto della porta difesa da Lupatelli.
La squadra ha ripreso grinta, e quattro minuti dopo Bergonzi ci pensa un po’ troppo nel concedere un rigore netto per fallo di mano di Biondini. Sul dischetto si presenta ancora il capitano, che tira angolatissimo dove il suo ex compagno di squadra Lupatalli non possa arrivarci: 2-1. A quel punto la Roma ha controllato la gara agevolmente, accompagnata dai cori di un pubblico meraviglioso che ancora oggi ha fatto la differenza.
Grazie a questa vittoria, la Roma resta in corsa per lo scudetto. C’è solo una speranza, una probabilità su cento affinché venga resa giustizia ad una squadra, una società, a un allenatore, e a dei tifosi che dal 2001 aspettano un regalo dal Dio del Calcio.
L’ultima fatica si chiama Chievo Verona, e siamo già sicuri che i veneti giocheranno una partita vera.
L’ultimo atto per i nero azzurri, invece, si chiama Siena, una squadra già retrocessa. La speranza è che i toscani vendichino l’ingiusta sconfitta dell’andata facendo piangere un allenatore presuntuoso e arrogante come Mourihno a cui farebbe bene un bel bagno di umiltà. Idem per quanto riguarda l’intera società nero azzurra che ha preso tutti i difetti di coloro che comandavano il mondo del pallone dopo averne parlato sempre male.
Tre anni fa l’Inter vinse lo scudetto proprio a Siena, e mai come stavolta spero tanto che lo scenario si diverso, anche perché se il Dio del Calcio ha voluto premiare ancora una volta la mia squadra, significa che quella piccola probabilità su cento per riprenderci ciò che due anni ci è stato tolto per colpa di un centenario è ancora viva.

Alberto Balestri