domenica, Maggio 04, 2025 Anno XXI


Dalla prima lettera di San Mirko Apostolo ai Burinzi
In quel tempo, un profeta minore di nome EzechiEddy, predicava spesso in mezzo ai pastori che abitavano a 3000 passi dalle mura capitoline. Cercava di insegnargli l’antica arte del chi mena per primo mena due volte, tecnica molto usata dalle parti delle verdi vallate formellesi.
Quest’arte si pensava poter regalare notti tranquille ai pastori burinzi, specialmente prima del grande evento: La fiera del biscotto.

Durante il freddo inverno, le terre formellesi, videro apparire un messaggero, venuto da lontano, che subito iniziò predicando la“salvezza” divina; quest’uomo era Gesuergio di Floccaria.
Gesuergio, che era solito indossare una veste bianca e celeste, molto sbiadita, priva di armonia, non sapeva moltiplicare i pani, e nemmeno i pesci, ma seppe aiutare i poveri a spingerli verso la salvezza divina tanto desiderata dall’inizio dei tempi…
Tutto questo però ebbe un risvolto biblico, quando proprio nel momento cruciale, Gesuergio commise l’errore di caricarsi di troppa responsabilità, i poveri, che si fidavano cecamente di lui, purtroppo ahime, vennero delusi atrocemente, vedendo sbattere i loro sogni proprio li, sotto i loro occhi pieni di speranza che erano appena divenuti pieni di paura..
Tutto questo, risultò molto triste e deprimente, tanto che un uomo, proveniente dallo storico Monte Negro, con una tunica Rossa molto antica, con colori accesi, pieni di gioia, e di vita, li prese e li portò a passeggio, illustrandogli la retta via.
Dapprima fece vedere loro, cos’era giusto e cosa sbagliato, cominciando proprio dall’errore di Gesuergio, e mostrò anche allo stesso Gesuergio, cosa aveva sbagliato, e soprattutto come andavano portate a termine certe responsabilità. Gesuergio, capì l’insegnamento, chiese scusa, e tornò da dove era venuto a testa bassa.
Da li a poco, nel silenzio totale della città di Capitolium, tutte le persone presenti furono testimoni di un miracolo. Lo stesso uomo dalla tunica rossa, che portava il nome di San Mirko, scolpì delle pagine indelebili nella nostra storia. Prese un sasso, fermò un ladro che aveva osato rubare pecore ad un povero contadino e disse: TU, Ladro…qual è il vergognoso nome che porti dietro? rendilo comune a tutti coloro che sono presenti in questa piazza!!!
Mi, mi chiamo Fernando…detto Muslera, disse sospirando…
BENE…chi non ha peccato scagli la prima pietra contro Fernando!!!
e nessuno prese iniziativa…
ripetè a voce alta: CHI NON HA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA’ CONTRO FERNANDO DETTO MUSLERA!!!
A quel punto, quando nessuno osava prendere iniziativa, decise di farlo lui stesso…San Mirko, prese una pietra, posizionò il ladro, ormai convinto della sua morte…prese la mira e gli tirò una sassata mortale…
Ma ecco che un fascio di luce illuminò quella zona verde, il povero ladro Fernando, vedendo la luce sorrise, vide l’altissimo, ed ebbe la forza e l’istinto di scansarsi all’ultimo secondo evitando miracolosamente la sassata, che finì per sua fortuna, in una rete di pescatori situata, alle spalle del miracolato..
La gente incredula fece festa tutta la notte, nelle piazze, nei centri, per le strade… San Mirko aveva dimostrato a tutti che i miracoli esistono..
AMEN

Emiliano Petrone