martedì, Luglio 01, 2025 Anno XXI


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Ripresa la fuga iniziale, agganciato il battistrada, svoltato l’ultimo curvone, entrati nel rettilineo finale, e rimasti in scia per un po’ adesso arriva il difficile. Ora che sei in testa, ora che il vento ti arriva in faccia, ora che i pedali si fanno più duri, ora che la fatica della grande rimonta si farà sentire in ogni centimetro.

Ormai ogni partita è una sofferenza, nessuno ti regala niente e l’altezza mette i brividi. Non si può più guardare sotto, si rischia di cadere. Dritti come una spada, spingendo oltre ogni possibilità.

Sembrava fata con i bergamaschi e invece ripresa di sofferenza, di tensione, e di agitazione. Non è facile gestire una situazione che ti ha visto inseguitore per tutto il campionato mentre ora ti ritrovi li davanti a tutti.

Ed ecco che un umile Atalanta sfrutta un tuo errore difensivo e va a cercare l’impresa. Julio Sergio è attento, un pizzico di fortuna e tanta voglia di portare a casa questi maledetti tre punti.

Il vantaggio di Vucinic regalato dal portiere ci ha fatto credere in una bella passeggiata domenicale. Il raddoppio di Cassetti su una splendida giocata del capitano ci ha portato troppo in fretta a fare previsioni sullo scenario che si stava aprendo.

Senza il montenegrino nella ripresa la Roma ha perso molto in imprevedibilità, si cercava soprattutto Toni con i lanci lunghi. Menez toccando di conseguenza meno palloni si è preso un giallo per simulazione e ogni sua azione diventava a rischio per un possibile secondo giallo.

L’esperienza di Totti, il nostro condottiero in campo, fa cambiare decisione a Ranieri all’ingresso in campo di Brighi. Il centrocampista giallorosso doveva sostituire proprio il capitano, sono bastate tre parole del dieci giallorosso per evitare maggiore sofferenza nel finale:’lo butta fori’. E cosi è uscito Menez.

Ci hanno provato fino all’ultimo i nerazzuri, fino a quando Francesco nostro non ha deciso di farsi dare la palla e tenerla per tutti e tre i minuti di recupero.

C’è poco da fare calcoli ora, c’è poco da temere questo o quell’altro avversario. Si scende in campo per vincere, sempre. Si vede lo striscione del traguardo, spingere spingere e ancora spingere!

petra@corederoma.it