sabato, Maggio 10, 2025 Anno XXI


E’ un’erbetta malandata quella che di questi tempi attraversa i pensieri di alcuni di noi, un’erbetta dove il gesso sembra sciogliersi sotto due zolle che ti fanno credere e pensare che ancora c’è da migliorare, mentre dall’altra parte del fronte chi sogna già realizza quell’astronave del nuovo stadio.
La nuova stagione ci ha apportato una nuova bella figurina, forte, con il nome e con i suoi anni a coprire un ruolo ancora da decifrare, a consegnare a Ranieri un nuovo mazzo di chiavi per far entrare in porta il pallone in quelle partite dove le spallate si gettano a mo’ di rugby, dove se non svetti a vedere San Pietro il lancio degli esterni non riuscirai mai a prenderlo.
Assieme alla prima attesa apparizione, “gazzettata” con un bel sette in pagella e gli onori del Marcello nazionale per la performance funesta dell’ex bavarese uno contro tutti, quelli del popolo hanno raccolto il loro buon brodino. Anche perché la “loro Roma” male non va a ridosso della gobba, e la bandiera pronta ancora a sventolare il sogno dal punto più alto del Pincio.
Che coppia con Francesco si mormora ancora nei bar, convinti che il talento del secondo e la forza d’urto del primo facciano dimenticare del tutto i 65 anni assieme, che aprono d’esattezza i forzieri del sistema contributivo. Basterà? E’ ancora oro o è ancora ora di chiedercelo? Perché è vero che Totti è mio, Totti è tuo, Totti è vostro o Totti è più semplicemente di tutti quelli che “Amano”, ma resta innegabile il cono d’ombra sul primo ginocchio ed un tunnel di domande sui bulloni arrugginiti del secondo. E’ così e questa, forse, è solo una parte della storia che raccontiamo a noi stessi quando un uno a zero è sufficiente a mascherare il decorso dei timori. Ed invece dovremmo ricordarci che Toni per sei mesi continuerà, per la nostra gioia annessa, a fare a sportellate con tutto lo stadio, pur di farsi regalare un biglietto per il Sudafrica, e che in questi sei mesi, settimana dopo settimana, trepideremo in attesa di vederli “bastoneggiare” in campo assieme, in una esplosiva miscela che porta dritti dritti verso quella tanto agognata musichetta che dona lustro alla città e rimpingua le casse di una società con una colonna di zeri sul lato del passivo.
Per ora coltiviamo la rimonta dopo aver scavato e seppellito il bel gioco del calvo lucianeddhu andato a coprirsi con sciarpa e cappello nei venti gelidi della Siberia: coltiviamo, concimando con quel poco che abbiamo e che il Trasteverino “cura” dall’alba al tramonto, per una serie di ragioni che conosciamo, ed un’altra vagonata di motivazioni che solo lui sa.
Coltiviamo sperando…… che il seme prenda, che l’attesa per le due TT (non quelle dell’Audi) non diventi una linea senza tempo, che su queste ginocchia, almeno per questo secondo giro di giostra, possa calare il sipario una volta per tutte benedettamente, visto che ormai siamo più a contare le volte che non ci sei di quelle in cui “appari” e che si sappia che tutti questi “sto bene” non siano solo dei lasciapassare per nuovi inutili e demenziali spot per la Vodafone, perché detta con tutta la franchezza del mondo, caro Francè, come attore non sei proprio De Niro… e noi, caro “meneur de jeu” (direbbe qualcuno oggi che di calcio se ne intendeva), abbiamo bisogno di un goal supplementare, con un cucchiaio una punizione o con il portiere steso dopo un tuo dribbling, non importa, ma ci serve, un gol, il tuo gol ora e più di ieri. Perché il tempo non è eterno per nessuno, caro Francesco, perché c’è una classifica da scalare ed un Beppe Signori da scavalcare, perché c’è una città che sa di dover aspettare, perché c’è un popolo che continua ad amare ed ha necessariamente ed infinitamente bisogno di quella sagoma con quel santificato numero 10 in campo, e non c’è nessuno da ammutolire, perché non meritano ancora fiato e non lo meritano neppure quei poveri pupazzi sbattuti a calci su un pianeta che non gli appartiene e che non ricorderà nessuno, che in fondo sono molto simili a quei beceri “nuddhi miscati cu niente”che “mentre correva l’anno 2010 non avevano ancora imparato a contare sino a 240 (duecentoquaranta)!!!

Massimiliano