venerdì, Giugno 20, 2025 Anno XXI


piazza BarberiniPiazze di Roma – Piazza Barberini.

Da sempre la magia delle piazze romane coinvolge chi le percorre. Sarebbe riduttivo racchiuderle tutte in un unico scritto, per via delle magnificenze che caratterizzano ognuna di esse.

Il cuore di Piazza Barberini si deve al Bernini; Con il suo Tritone monopolizza il centro della piazza rendendola unica e particolare. L’ampio spazio che circonda la fontana-scultura ne esalta le peculiarità non sminuendo gli edifici intorno. La Piazza abitata già dai tempi dell’Impero fu poi arricchita nel XVI secolo.fontana del tritone Nel 1643 papa Urbano VIII Barberini commissiona al Bernini la Fontana del Tritone in contemporanea con i lavori del palazzo omonimo situato li stesso. L’artista che ebbe come maestro suo padre, già autore della Fontana della Barcaccia, concepisce il Tritone in tutta la sua possanza fisica: particolari “delfini” sorreggono con la coda le valve aperte di una conchiglia, e adagiato in essa il semidio che soffia nella sua conchiglia dalla quale fuoriesce un lungo zampillo di acqua.

simboli famiglia BarberiniSui “delfini” i simboli del Papa Barberini. Le api… stemma di famiglia… e le chiavi (simboli pontifici). Elegante il cadere dell’acqua nella vasca irregolare sottostante anch’essa di travertino come il resto dell’opera circondata da delle colonnine aggiunte nel XIX secolo. Una piazza magica che ospita in uno dei suoi lembi un’altra opera del Bernini considerata minore ma pur sempre ricca di fascino…fontana delle api Situata all’angolo con Via Veneto abita la Fontana delle Api che rappresenta una conchiglia aperta con, ancora le api, ed un iscrizione dedicata a Papa Urbano, il committente.

Questa graziosa fontana ci accoglie all’ingresso della celebre strada, della quale non voglio citare il lusso ed i fasti passati della “bella vita”, ma fermarmi all’inizio davanti allo stupore che provoca la Cripta dei Cappuccini posta all’interno dell’omonimo Convento: la cripta composta dalle ossa di oltre 3.700 cappuccini è una vera opera d’arte che non ha paragoni. Volte… disegni… del tutto realizzate con parti di scheletro umano a formare capitelli… orologi… altari. Nell’ultima stanza la frase “Voi siete quello che noi eravamo, Noi siamo quello che voi sarete” ricorda, paradossalmente,al visitatore concetti che a volte si dimenticano e che portano ad una riflessione inesorabile che non può non essere formulata da chi osserva questa “opera” unica e particolare.

San MicheleFiniamo i nostri pensieri salendo le scale per visitare la Chiesa di Santa Maria della Concezione e entrando dalla destra… ci accoglie il San Michele Arcangelo di Guido Reni: la piccola finestrella filtra la luce che colpisce il Divino Condottiero… il manto cremisi e porpora insieme… le ali aperte in penombra la possente spada nell’atto di colpire il Demonio… i preziosi calzari…
Sembra quasi in movimento… un miracolo anche questo che solo l’arte può donare. E puoi uscire e fermarti a metabolizzare mentre il vento danza tra gli alberi.

Cosa ci ha coinvolto ed affascinato di più?
Il Tritone?… Il Condottiero Celeste?
Nell’indecisione ricorderemo ogni cosa ed il nostro cuore andrà… come sempre… ancora in tumulto per quello che solo ROMA sa darci.