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Non si hanno più parole per commentare una Roma del genere. Atteggiamento passivo, in balia degli eventi addirittura contro l’ultima in classifica. Non corre nessuno eccetto Perrotta nel primo tempo e Guberti nel secondo.

La partita è finita perché questi gloriosi giocatori sono spenti, hanno già deciso nella loro malata testa che anche questa stagione sarà buttata. Non c’è Ranieri che tenga, il segnale di ieri è chiarissimo.

In un campionato cosi mediocre basterebbe vincere con le piccole per ritrovarsi senza affannai al quarto posto. I nostri però non sono in grado, gli sprazzi di luce sono soltanto una reazione non volontaria.

Certo la società ha le sue colpe, la più grave quella di non aver venduto certo elementi, ma se perdi con il Livorno in casa solo un obiettivo dovrebbero avere le contestazioni: i milionari.

Vucinic senza speranza, sbaglia un gol che avrebbe aperto le porte alla vittoria giallorossa. Errore anche di Ranieri ad averlo tenuto in campo dopo un primo tempo triste. Altro errore del tecnico è stato quello di aver inserito Pit. Davvero inspiegabile. Con gli avversari in dieci senza nulla da perdere l’ingresso di Okaka avrebbe forse dato più incisività ad una Roma spuntata.

Abbiamo fatto ride Tavano, ci siamo fatti prendere per culo da Filippini, fatti imbruttire da Cosmi, che altro dobbiamo aspettarci? La rassegnazione è lì pronta a prendere il sopravvento.

Non so con quale spirito si vada a Udine. Se questi ragazzacci, non uomini, riescano a riempire la zucca piena di tutto meno che di pallone. Gente come Faty, Menez che sanno di giocarsi qualche chance viste le assenze e invece passeggiano in campo.

Gente come Taddei, Mexes, Cassetti che chi per un motivo chi per l’altro sono due anni che non giocano. Ma tutti più o meno stanno in queste condizioni, compreso De Rossi.

L’incubo non è finito, Spalletti è andato via portandosi via i suoi fantasmi ma non erano tutti. Purtroppo ci sono rimasti quelli dei giocatori.

petra@corederoma.it