sabato, Maggio 18, 2024 Anno XXI


Ci sono momenti che mi guardo intorno e mi domando se è ancora il caso che debba venire ancora in curva a vedere la mia Roma. Non la faccio a caso questa considerazione. La faccio ogni volta che mi siedo sul mio seggiolino e mi metto ad ascoltare i discorsi dei miei “vicini da stadio”. Loro che hanno sempre la soluzione o la verità su tutto: stadio nuovo, mercato, amori segreti e privati di questo o quel giocatore. Loro che conoscono profondamente i risvolti delle faccende, politiche e finanziarie della famiglia Sensi o che sanno quello che succede nelle segrete stanze della casta. Loro che, in qualche modo devi ascoltare, perché rimane difficile non essere coinvolti dai discorsi che fanno. E allora, con dovere di cronaca, riportiamoli su carta questi chiacchiericci, anche per non trovarmi a scrivere il solito commento ad una partita della Roma in un ruolo, quello del cronista, che non so fare e non mi compete.
“ Prima della partita:
a zì che me dici de sto stadio novo? “ e zio risponde, con fare quasi disinteressato “che te devo dì maurì, questa è n’altra presa per culo della Rosella. Ce vole coionà co la storia dello stadio novo, facennoce crede che lo sta a fa pe noi, invece se sta a guardà li cazzi sua, e noi coioni ie credemo, perché semo così, ce vole poco pe fasse coionà. Ma a me non me ncanta più. Io la Roma la vedo da quanno c’era Marchini e na cosa così… ma chi cazzo m’ha portato, Guberti? Manco l’anno della colletta del Sistina non semo riusciti a nun fa campagna acquisti, ma te rendi conto?
Maurizio, lo sente, ma non lo ascolta ed aspetta lo spiraglio per inserirsi con le sue verità.
ma che ce frega a noi tifosi se ce specula sullo stadio, a me me frega davecce lo stadio novo, che è no spettacolo, anche se a me me conviene l’olimpico, che me sta a du passi da casa; se m’affaccio dalla finestra de casa e me butto ce sto dentro
Si inserisce nella discussione Lello, solitamente silente ascoltatore dell’ambiente circostante.
a zì, ma perché che te credi che Fioranelli non ce guadagnava co la stadio?. Che te pensavi che te faceva lo stadio perché c’ha la Roma nel sangue? Allora perché Rosella nun po’ fa altrettanto. Ma che me frega a me che so tifoso, se la Sensi risolve l’affari sua, e poi, lo sai quale è il grande problema del calcio d’adesso? E che noi semo diventati tutti super informati su: borsa, finanza e mo semo pure esperti de impatto ambientale, ma della squadra nun gliene frega più niente a nessuno. Na vorta nun era così, co sto calcio moderno se semo modernizzati pure noi, che na vorta ce interessava solo quello che succedeva a Trigoria sul campo d’allenamento
Parlerà poco Lello, ma quando parla è una sentenza. Dopo quest’ultima uscita, Zio e Maurizio sembrano avere accusato il colpo. Intanto la squadra scende in campo per il riscaldamento e tutti si fa una gran fatica a capire chi sarà della partita. La cosa che importa è che il Capitano è a fare riscaldamento.
a regà gioca Cerci; semo proprio messi male. Ce manca che mette pure Okaka e stamo a posto. Ancora co Pizzarro e co quella pippa de Riise che i tifosi del Liverpool stanno a pensà: “Ancora nun t’anno sgamato a roscio!! Te stanno a fa giocà e nun hanno capito che sega che sei
Questo era ancora Zio, ma non finisce qua.
nun semo riusciti manco a pià un portiere. Meno male che c’è sta pippa du Julio Sergio sennò. Speramo che De Rossi se ripia della botta co la moglie. Cornuto e contento, gli hanno fregato la moie, che se ne è annata co no zingaro de ostia, uno tipo n’casamonica. Me l’ha detto n’amico mio, che c’ha n’amico che sta con n’amico de Daniele. Storiacce, ma che ce frega, questi c’hanno li sordi e su ste cose ce se fanno na risata e vanno avanti
Inizia la partita e l’incedere dei discorsi è sempre lo stesso. Zeta, che parla solo a partita iniziata dice:
nun coremo, stamo tutti fermi, semo proprio na banda de pippe e il Napoli ce sta a mischià la palla” segna il Napoli ed apriti cielo:
così annamo in B, nun c’avemo un gioco, c’è na confusione organizzata” si rompe Motta ed entra Cassetti. “mo ari eccolo sta pippa, mo ce fanno il due a zero. Poi nun se po’ giocà co uno come Cerci, quello va bene per la serie B; se va avanti così ce torna bono per il prossimo anno…” e ride di gusto, ed intanto Pizzaro perde un paio di palloni ed ecco entrare in campo di nuovo Maurizio “ancora co sto cileno, ma non se po’ ridà indietro a Spalletti che se lo porta a Mosca? È na pippa clamorosa, nun è mai decisivo e poi se fa toglie sempre la palla” poteva mancare all’appello il buon Mirko Vucinic?. Ci pensa Zio a mettersi in paro: “l’unico zingaro croato, con “Bon Ton” se lo semo preso Noi. Nun segna mai sta pippa, ma magari ce cascheno a gennaio che ce danno n a ventina de mioni e se piamo qualche punta che segna e basta” In tanto il capitano segna il pari “grande Capitano, hai segnato de culo ma basta che hai segnato
La squadra lotta e fa fatica a fermare il possesso di palla del Napoli. Lavezzi si mette dalla parte di Cassetti, che invece gioca una buona partita e fa anche un buon recupero, proprio sull’argentino Napoletano che se ne stava andando in porta tutto solo. Il nuovo portiere “Lobont” è in campo al posto di Julio Sergio infortunato ed ecco che risorge Maurizio che ride sul nuovo entrato della famiglia giallorossa “ce ne voiono tre de portieri in porta co sta difesa” Lello invece non è pessimista sul portiere che dice “ha giocato meglio lui co i piedi che tutta la difesa messa insieme. Almeno si incazza co i compagni questo” entra in campo Faty, dopo la sostituzione di Cerci e fa una gran bella partita, riconosciuta anche dal sempre scettico Zio “meno male che questo corre de core, e poi co i piedi me sembra che sta a posto. Ha pure mancato un gol che se lo faceva veniva giù lo stadio. Che avessimo trovato uno bono?” La Roma va in vantaggio con il classico gioco del capitano “mo la palla c’è, e mo non c’è più, e la palla sta in porta per essere raccolta dal portiere avversario”. Un grande gol alla faccia di chi ancora lo deride e lo prende in giro.
Improvvisamente tutti partecipano alla partita con enfasi. Non c’è più aria di fronda e quasi tutti sono diventati fenomeni. Tutti meno Vucinic che è sempre uno “slavo col Bon Ton”. La squadra porta a casa i tre punti, meritatamente e senza giocare un grande calcio, ma vince e non convince. Il fatto è che anche quando giocava un bel calcio, per alcuni tifosi, non convinceva egualmente.
La motivazione che mi ha spinto a riportare questi “umori da stadio” sta nel voler condividere questa realtà di una curva Sud sempre più opinionista e sempre meno tifosa della sua squadra. Almeno è quello che penso io, che ero e sono abituato, nel sostenere a prescindere anche giocatori clamorosamente , diciamo sopravvalutati. Tutto questo è il vociferare di un settore dello stadio sempre più meno settore e dove non ce ne è mai abbastanza per poter finalmente tornare a fare solo una cosa “il tifoso di questa squadra” che al di là del luogo comune vendittiano, si ama e non si discute.

Joe silente