domenica, Maggio 11, 2025 Anno XXI


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La ginocchiata di De Rossi a tempo scaduto ci regala il secondo punto consecutivo in terra sicula. Dalla pioggia al sole le cose non cambiano, per i pessimisti la vittoria non arriva, per gli ottimisti niente sconfitte.

Una Roma molle, senza corsa, brutta e impacciata. Zombi sul campo del Massimino, proprio qui dove da un paio di anni ci trattano a pesci in faccia. Ma l’orgoglio non c’è, forse neanche le palle.

I giallorossi di Ranieri stretti parenti di quelli Spallettiani. Ma i numeri sono dalla parte del romano. Non ha mai perso in campionato, otto punti su dodici con tre partite giocate in trasferta.

Ma se i numeri ridono le prestazioni fanno pietà. Un’altra ginocchiata, questa volta sulle gengive di tutti i giocatori scesi in campo. Fermi, immobili, solo palla addosso.

C’è da preoccuparsi. A parte la partita con i viola e metà con il Palermo non abbiamo visto segnali incoraggianti. Tutt’altro. La testa comanda e i nostri non ce l’hanno.

Il gol di Morimoto, segna solo con noi, è ridicolo. La solita difesa ballerina che permette agli avversari di fare quello che vogliono. Difesa che perde Mexes e Cassetti nel giro di pochi minuti. Di nuovo in emergenza.

Davanti non si combina niente, solo Vucinic cerca di fare qualcosa, ma non ha il supporto della squadra. Anche il capitano, proprio il giorno del suo compleanno, colleziona una prestazione negativa.

Il pareggio di De Rossi piomba dal cielo quando già l’orologio si era fermato. Un angolo contestato da il la al gol giallorosso. Succede di tutto, con Mascara che si rifiuta di ripartire. L’arbitro dovrebbe buttarlo fuori invece si limita al giallo.

Certo che se il rimpallo su Totti sul rinvio del portiere fosse finito nel sacco sarebbe stato davvero fantastico. Li avremmo fatti piangere.

Un punto meglio che zero, ma i giocatori devono dare di più, molto di più. Devono lavorare, sudare, correre, dannarsi, ossia tutto il contrario di quello che sono oggi.

petra@corederoma.it