sabato, Giugno 21, 2025 Anno XXI


autore: Joe Silente

Tre partite di campionato 7 punti. Questo è il risultato attuale della Roma testaccina del Mister Ranieri. Tre partite in cui si è manifestato il lavoro di recupero motivazionale fatto dal tecnico sulla squadra.
La prima partita, quella di Siena, è servita da spartiacque, ed ha chiaramente evidenziato che la situazione altamente negativa che si era creata a Trigoria potesse in qualche modo non riguardare un’involuzione tecnica e tattica dei giallorossi, ma che fosse figlia di altri fattori non prettamente legati ai risultati negativi della squadra di inizio campionato.
La partita, e la vittoria, con la Fiorentina, dopo la vergognosa prova di Basilea e la successiva conferenza stampa del tecnico di San Saba, ha sancito un patto virtuale tra squadra e allenatore, che ha semplicemente ricordato ai signorini che “frizzi e lazzi” nel calcio non se li può permettere neanche la Real Madrid. La regola prima nel calcio di Ranieri è arrivare prima degli altri sul pallone e per riuscirci bisogna correre e mordere se ce ne fosse bisogno.
Palermo poi, quindi la terza partita, ha evidenziato che ora la squadra reagisce e non si deprime, lotta su ogni pallone e che nessuno, dico nessuno, si sente titolare per ufficio o per il nome che porta, così accade che Mexes se ne va in panchina a recuperare le sue sicurezze perdute.
Quello che appare palese a questo punto è che la reazione di questa squadra nel dopo Spalletti sia proprio dovuta allo scrollarsi da dosso quel senso di tristezza depressa, dell’ex tecnico giallorosso. Non si può pensare che possa bastare un cambio tecnico per rivedere Taddei correre come un ventenne o un Riise sempre di più somigliante al giocatore ammirato e rimpianto dai Reds di Liverpool.
Il momento negativo di questi ragazzi era certamente legato alle insicurezze Spallettiane e questo dimostra che, anche se prezzolati professionisti, i ragazzi hanno subito le negatività del proprio condottiero e che in fondo sono solo uomini.