mercoledì, Maggio 07, 2025 Anno XXI


Da scrivere c’è poco. Da fare copia e incolla molto, e visto che già domani si gioca contro la Fiorentina, il mio commento della partita contro il Basilea sarà sintetico, anzi no, stitico.

A tal proposito perchè non cominciare dalle prestazioni di Taddei e Baptista? Il primo continua ad avere più senso da raccattapalle che da calciatore, il secondo invece non è pervenuto, e quando riesce, quasi per caso, a far qualcosa di buono, subito ritorna sui suoi passi e regala l’irregalabile. La colpa del primo gol ricade tutta su De Rossi, che contrasta in maniera ridicola, seguito a ruota dall’ormai sbalorditivo Mexes, che rinvia con una tranquillità d’animo ed una sicurezza incredibile. Alla fine però, prendere un gol in trasferta ci sta. Ci sta se poi, avviene una reazione, se poi, magari, i professionisti che stanno sul campo e che vengono pagati fior di milioni dimostrano di avere un po’ di attributi. Ma ormai quelli, sono sotterrati, e, cosa ancor più disgustosa, nelle dichiarazioni di fine partita non sanno far altro che cercare scuse. Nessuno che ha le palle (appunto) di dire che abbiamo perso, meritatamente, e che abbiamo fatto pena. Se prima si dava la colpa alle assenza, adesso la si da alle presenze, perchè non sono ancora in forma. Se prima si dava la colpa al metodo troppo usato di Spalletti, adesso la si da a quello nuovo di Ranieri. Nel frattempo passano le settimane e perdiamo punti, in campionato e in Europa (dove, però è più difficile recuperare).

Io sono dell’idea che questa squadra, questi “calciatori”, più che di un allenatore nuovo, con un metodo diverso da quello di Spalletti e un nuovo modulo di gioco, abbiano bisogno di uno psicologo. Non riesco più a sopportare quelle facce deperite che, dopo aver preso un gol, si spengono. La grinta, l’orgoglio, il cuore, non fanno più parte della loro mentalità. E se il Capitano è l’unico che predica nel deserto, ultimamente sta predicando pure troppo, parlando 2 volte alla settimana del suo contratto, 4 volte al mese del fatto che nel 2001 poteva andarsene, 1 volta a settimana del suo rapporto con Ilary e i figli. Io, ne ho le palle piene, anche dei suoi comportamenti.

Come se non bastasse, c’è anche una vocina, in sottofondo, che è intervenuta a fine partita. Con autorevolezza ha affermato “Più che parlare bisogna far parlare i fatti”. E se lo dice Lei

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