giovedì, Marzo 28, 2024 Anno XXI


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Ecco il numero che continua a rimbombare nella testa. Il cosiddetto perfetto, come un crimine. Proprio il tre sta uccidendo la nostra amata squadra.

Tre come gol incassati con una certa regolarità, a volte anche superati. Tre come i responsabili di questo triste declino che ci vede abbandonati all’ultimo posto in classifica e con zero punti all’attivo.

La società quest’anno merita il primo posto nella lista nera. Immobilismo, pessima comunicazione, perdita del controllo della situazione. Cattiva gestione delle risorse, seppur scarse. Ci sono squadre messe peggio di noi che comunque un colpo lo hanno battuto. Da Trigoria nessun rumore.

Il tecnico ormai gioca da solo. Ha scaricato tutti, giocatori e dirigenza. Chiaro il suo abbandono della nave, ma la debole Sensi non può permettersi di cacciarlo a pedate nel sedere. Anche contro la Juve mette in mostra i suoi limiti affidandosi ai suoi fidi, vedi Perrotta e Cassetti, e non cambiando schema nella ripresa quando era chiaro a tutti che il predominio territoriale bianconero doveva essere in qualche modo interrotto.

I giocatori chiudono il trio delle responsabilità. Se lo scorso hanno ci facevano, in questa stagione ci sono. Grossi limiti, ampliati dall’età che avanza. Decisamente al ribasso, tutti nessuno escluso.

La Juve gioca compatta, senza splendere ma da una chiara idea di solidità. Vedere Amauri al novantesimo correre in difesa la dice lunga sulla voglia dei nostri eroi.

Sul primo gol la premiata dita Cassetti Riise la combinano davvero grossa. Il primo da il la, il secondo si fa spostare da Diego, la metà di lui. Ridicoli. Sul secondo Mexes fa fare a Diego quello che vuole facendolo entrare tranquillamente in area rinculando fino all’infinito. Burdisso non è da meno facendo lo stesso con Melo.

Davanti le cose non vanno meglio. Menez molto fumo niente arrosto, il capitano decisamente in giornata no. Il gol fallito nel finale del primo tempo poteva chissà regalarci almeno un punto. Ma la cosa più preoccupante è la sua faccia dimessa. Di chi ha già capito l’anno che sarà.

E adesso che si fa? Difficile e temo ben poco. C’è tutta l’aria della stagione appena cominciata e già finita. Spero di sbagliarmi.

petra@corederoma.it