giovedì, Maggio 15, 2025 Anno XXI


Quattro partite, due vittorie ed un pareggio in Europa League ed una sconfitta in campionato, la prima della stagione. Quindici gol fatti e otto subiti. Questo è il risultato parziale iniziale del nostro anno calcistico. Sono un amante delle statistiche e dei numeri e credo si sia capito dall’introduzione di questo scritto. Non ci sono numeri che tengono quando proprio i risultati che si ottengono sul campo sono irrilevanti.
Mi spiego meglio: l’ultimo dei problemi per noi tifosi della Roma in questo momento sono i risultati.
Basta osservare dietro le quinte quello che non sta accadendo. Non so come, ma siamo riusciti a prendere un signor giocatore in stile primo Lotito, e siamo alla ricerca di qualche altro saldissimo di fine mercato che tarda ad arrivare.
Siamo arrivati al punto che si fa il tifo per il mercato in uscita. Per Aquilani è accaduto questo e per Mirko accadrà più o meno la stessa cosa, ma sembra che non siano fattori rilevanti questi.
Potrei capire se dietro tutto questo immobilismo ci siano problemi di liquidità. Il problema è più profondo, sta nella totale assenza di una società e di una programmazione che guardi come meta un programma. Una società che non c’è, non esiste. Ci sono i personaggi, ognuno con il proprio ufficio, contratto rinnovato da pochissimo.
Tutti sulla carta collocati al posto giusto, ma è come se non ci fossero, non esistono.

Nessuno parla. Senatori assenti da una vita e presidenti che forti della loro posizione ostentano sicurezza e parlano di squadra comunque forte, al di là di qualche sofferta cessione. Ogni tanto viene fuori qualche verità nascosta, come la questione Fioranelli, che finirà di sicuro su qualche tavolo di qualche pubblico ministero. Ma al di là delle verità nascoste ci sono le certezze dei debiti che abbiamo con mezzo mondo. Questo è il problema che ci dovrebbe assillare e non l’ansia di aspettare arrivi dal mercato. Qualche amico mi dice, anzi mi urla: “Ma a noi tifosi che ce frega dei debiti…” ma non sarei troppo tranquillo se fossi in lui. I debiti qualcuno prima o poi li dovrà pagare. Non ci sono altre strade percorribili se non un paio: o si paga oppure non c’è scampo, si andrà verso il tribunale fallimentare, ed in fondo a quest’ultima via ci sono i vari avvoltoi di turno in attesa.

Perdonate il pessimismo, non consono al mio essere tifoso che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, ma onestamente non ci sono altre vie di risoluzione della questione societaria. A mio avviso i risultati della squadra sono l’ultimo dei problemi. Spero di sbagliarmi, sia chiaro.

Joe Silente